Forza Italia pone degli interrogativi sulla situazione attuale del porto canale di Pescara, sulla profondità effettiva dei fondali, sulla questione relativa al dragaggio e su altre situazioni legate al porto del capoluogo adriatico.
E lo fa attraverso un’apposita nota firmata dal capogruppo del partito alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri.
Quest’ultimo infatti chiede lumi e spiegazioni sulla vicenda interpellando direttamente il governatore D’Alfonso, il sindaco di Pescara, Alessandrini, e la Capitaneria di Porto.
Qui di seguito la nota integrale firmata dal capogruppo di Forza Italia, Sospiri:
«Il Gruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo chiede di sapere quali siano le effettive condizioni attuali del porto canale di Pescara, ovvero quale sia la reale profondità dei fondali e il pescaggio consentito. E lo chiediamo al Governatore D’Alfonso, al sindaco Alessandrini e alla Capitaneria di Porto, alla luce dell’ultima ordinanza emanata proprio dalla Capitaneria appena ieri, e oggi resa pubblica, la numero 47, con la quale si va a disciplinare l’ingresso e l’uscita delle imbarcazioni proprio in riferimento alla ‘situazione batimetrica’ e alla ‘conformazione del porto canale’. In sostanza, oggi il nostro porto è agibile? E a che punto è il dragaggio.
Nella mattinata odierna è stata pubblicata una nuova ordinanza con la quale la Capitaneria di Porto ha inteso ‘regolamentare le operazioni di ingresso e di uscita dal porto delle unità da pesca’. Nella sostanza, con il documento si va a ordinare ai pescatori il rispetto di specifici orari per la ripresa dell’attività, quindi per l’uscita in mare, dopo i giorni festivi e quelli di riposo. Norme, in realtà, che già sono note ai pescatori, in quanto previste non in un’ordinanza, ma nei decreti legge che disciplinano tale settore, legge che è sovraordinata rispetto a qualunque altro dispositivo, e dunque non si comprende la necessità di ribadirlo attraverso un’ordinanza. Ma a preoccupare non è tanto il dispositivo finale del documento, quanto le premesse dello stesso, ovvero quando la Capitaneria fa riferimento a una precedente ordinanza, datata 22 aprile 2015, ‘inerente l’attuale situazione batimetrica del porto di Pescara’, ordinanza che non abbiamo rintracciato tra le pubblicazioni del Comune di Pescara. E poi ancora quando la Capitaneria, di nuovo scrive, ‘ritenuto opportuno disciplinare l’ordinato svolgimento delle operazioni di ormeggio e disormeggio, nonché di ingresso/uscita dal porto delle unità che svolgono l’attività di pesca a strascico e a circuizione, rese particolarmente difficili a causa della conformazione del porto canale stesso che, nei ridotti spazi disponibili, permette il transito di un’unità per volta; e considerato che le batimetrie del porto di Pescara sono soggette a continue riduzioni determinate dalle caratteristiche morfologiche dello scalo, realizzato alla foce del fiume Pescara/Aterno’. Ora: dall’ordinanza non si capiscono le novità che avrebbero motivato un dispositivo che ‘organizza’ ciò che è già disciplinato dalla legge, facendo sollevare degli interrogativi. Qual è oggi la reale situazione batimetrica del nostro porto, visto che nella stessa ordinanza si fa esplicito riferimento a ‘continue riduzioni’? E ancora: il porto canale di Pescara ha la sua ‘conformazione’ ormai da oltre vent’anni, con i problemi di insabbiamento che tutti conosciamo, quindi perché oggi si è sentita la necessità e l’urgenza di ribadire che a causa di quella ben nota conformazione, ci sono ‘ridotti spazi disponibili’ per la movimentazione delle imbarcazioni, tali da permettere il transito di una sola unità per volta? In sostanza: cosa sta accadendo al porto canale di Pescara? La struttura è ancora agibile? Quesiti legittimi visto che tra qualche settimana dovrebbe cominciare anche il collegamento turistico con la Snav, e soprattutto visto che si è appena svolto il ‘dragaggio salvifico’ del Governatore D’Alfonso che, grazie alla sua ‘azione veloce’, ha annunciato di aver risolto tutti i problemi. A questo punto riteniamo che un momento di chiarezza sia necessario anche per tranquillizzare quegli imprenditori e quelle famiglie che vivono dell’attività generata dal nostro porto. Nel frattempo chiediamo anche di sapere a che punto è il dragaggio del porto, visto che ormai la stagione balneare è alle porte e già mezza riviera nord rischia di dover partire con i divieti di balneazione, un incubo tornato dopo 5 anni di tranquillità».