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Pescara azzarda…forse anche troppo!

Negli ultimi giorni i mass media locali hanno lanciato una sorta di allarme sul fenomeno slot e video lottery nella nostra città e per tutto l’Abruzzo. I dati più recenti attualmente aggiornati all’anno 2016 effettivamente parlano di cifre veramente da record in fatto di gioco d’azzardo a Pescara. Nel corso di 365 giorni, ogni famiglia pescarese ha infatti giocato 4.834 euro, mentre la media per abitante è stata di 2036 euro. Cifre che portano ad essere il capoluogo abruzzese ed anche tutta la regione ai primi posti in fatto di spesa pro capite a livello nazionale. Un primato che probabilmente in pochi ci invidiano.

E la politica cosa fa a riguardo? In realtà l’approccio al problema è stato già inizialmente affrontato nel 2015 con un’ordinanza comunale che limitava gli orari di apertura delle sale slot tra le 9 e le 12 e tra le 18 e le 23 oltre alla definizione di altre iniziative di prevenzione ed educazione al fenomeno. L’anno dopo è stato approvato un ulteriore emendamento che poneva dei limiti alla presenza di sale slot rispetto a vari punti sensibili come bancomat, monte dei pegni ma anche scuole ed ospedali.

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Molto spesso le iniziative di limitazione dell’orario di apertura vengono aspramente criticate perché oltre al mondo “reale” , c’è quello virtuale di Internet dove tramite un qualsiasi dispositivo collegato ad Internet come un PC, un tablet, un cellulare e perfino una smart TV si può giocare a qualsiasi ora del giorno e della notte senza quasi alcun limite sui siti sicuri specializzati, attirati anche da spot TV e banner su portali dedicati ai più svariati argomenti.

Ultimo in ordine di tempo da questo punto di vista è stato l’intervento di Andrea Soriano, presidente della sezione abruzzese della Sapar, associazione di categoria delle aziende attive nel settore di slot e videolottery. che ha criticato alcuni articoli di giornali e blog che hanno puntato l’attenzione soltanto sulle macchine da gioco e non sul fenomeno del gambling a 360 gradi.

Continuano comunque le tante iniziative per sensibilizzare la cittadinanza sul tema e per portare sempre più giocatori a vivere l’azzardo in modo responsabile o a trovare valide alternative al loro tempo libero. A Pescara ha infatti fatto tappa nelle scorse settimane la campagna “Mettiamoci in Gioco”, una iniziativa destinata ai più giovani con al centro lo sport come baluardo contro varie forme di dipendenze a cominciare dalla ludopatia ma senza dimenticare neppure alcool e sostanze stupefacenti oltre a quelle legate alle nuove tecnologia (videogiochi online e social network).

Anche in provincia non mancano iniziative simili. A gennaio a Lettomanoppello si è tenuto il convegno “Gioco d’azzardo: multidimensionalità del fenomeno e risorse territoriali” in cui il relatore Natalino Farao, referente del progetto regionale “A che gioco giochiamo”, ha messo in luce le varie strategie attuali per combattere il fenomeno del GAP (Gioco d’Azzardo Patologico). Fenomeno poi strettamente e frequentemente correlato ad altre gravissime problematiche sociali di grandissima attualità come l’usura e le violenze domestiche.