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Giovanni Di Iacovo nuovo vicesindaco di Pescara al posto di Blasioli: l’annuncio

Giovanni Di Iacovo nuovo vicesindaco di Pescara al posto di Blasioli: questa la notizia che riguarda l’amministrazione comunale della città adriatica.
L’annuncio è stato dato direttamente dai due protagonisti della vicenda tramite social.

AGGIORNAMENTO: I nomi dei nuovi assessori, del nuovo consigliere, e tutte le nuove deleghe assegnate. Leggi QUI

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Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 27 febbraio, sono state infatti annunciate le dimissioni da parte di Antonio Blasioli.
L’ormai ex vicesindaco, candidato alle ultime elezioni Regionali del 10 febbraio scorso, è stato infatti eletto consigliere regionale (guarda QUI), è ha pertanto rimesso il proprio mandato di vicesindaco e assessore.

Ecco, a tal proposito, il messaggio postato tramite social da Blasioli nel tardo pomeriggio di ieri, allegato alla lettera di dimissioni:

Dalle ore 18.37 non sono più vice Sindaco e assessore.
Vi sono grato per tutto.
Grazie.

Poche ore dopo l’annuncio dell’ex vicesindaco, è giunto, sempre tramite Facebook, l’annuncio direttamente da parte del nuovo vicesindaco, Giovanni Di Iacovo.
Con un lungo post pubblicato sul social network Di Iacovo ha confermato di essere stato nominato vicesindaco del Comune di Pescara con delega speciale alla Crescita Culturale.
Ecco il messaggio del neo vicesindaco:

Crescere senza perdersi. Care amiche e amici, devo confessarvi che sono davvero parecchio emozionato nell’annunciarvi che da oggi sono Vice Sindaco di Pescara, con delega speciale alla Crescita Culturale. Ho ricevuto questa nomina sulla base dei risultati del lavoro svolto e ringrazio in primis il Sindaco Marco Alessandrini, i colleghi della Giunta e tutti i Consiglieri del centrosinistra. È un incarico che mi arriva a sorpresa (per questo non sono riuscito ad avvisarvi prima!), ma non troppo. Non troppo perché in fondo faccio politica in questa città da ragazzino, pur facendola sempre alla maniera mia, un po’ rock e fuori dagli schemi e ho avuto un percorso senza fretta e salti: dalle liste studentesche alle associazioni, al consiglio di quartiere, poi in consiglio comunale all’opposizione, poi in maggioranza, poi assessore e oggi vicesindaco.
Dedico questa nomina a tutte le persone che hanno avuto fiducia in me in questi anni e all’enorme sostegno e affetto che mi avete dato un mese fa nell’avventura regionale. Lo dedico agli amici ma anche alle tante persone che hanno creduto in me pur non essendo amici personali.
Dedico questa nomina alla memoria di mio padre e di mia madre che mi hanno trasmesso la passione per lo studio e per la vita.
Dedico questa nomina a tutte le donne e gli uomini, le ragazze e i ragazzi della mia città che si sentono minoranza. Che si sentono lontani, differenti, periferici, invisibili, che sono scoraggiati dal pensiero che mai potranno essere pienamente rappresentati, rispettati, ascoltati e sostenuti da un’amministrazione comunale. Una città non deve far sentire nessuno “minoranza” ma amare e offrire possibilità a tutti i suoi figli come una saggia madre. Ve lo dice un amico che ha iniziato a impegnarsi in politica quando era un solo un ragazzino con passioni strambe come scrivere libri, che si vestiva male, che passava il tempo a studiare per il puro piacere di imparare cose ed aveva l’estrema stramberia di essere sempre ottimista e innamorato del qui e ora. Senza mai quell’ambizione che ti fa digrignare i denti contro tutti ma con quella leggerezza alla Calvino per la quale impegnarsi è parte del piacere di vivere.
Dedico questo incarico allo straordinario e vivacissimo mondo della cultura della nostra città, a chi la cultura la produce dando vita a mille iniziative e a chi la cultura la fa vivere partecipando alle iniziative. A chi nella cultura è in prima linea ogni giorno, a cominciare dagli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, a chi fa arte, a chi scrive, recita, a chi sogna una carriera nella cultura e a chi già la vive da professionista, e poi lo dedico a tutto quel caleidoscopico mondo di persone che partecipano alle iniziative culturali e che, quindi le fanno vivere, un mondo che attraversa ogni generazione, ogni genere e ogni gusto, quella comunità che si ritrova insieme nelle mostre, nei festival, nelle piccole conferenze di pochi appassionati o nelle platee oceaniche del Fla o sotto al palco di concerti e spettacoli.
Lo dedico, infine, a tutte le ragazze e i ragazzi della cittá di Pescara.
La mia esperienza avrà avuto un senso se sarà riuscita a comunicarti che, pure se certa politica può deludere (per usare un eufemismo) e tanta gente che fa politica si comporta male (altro eufemismo), tu puoi fare la differenza e prendere il loro posto e, dall’interno di una Istituzione, puoi finalmente modificare, far evolvere, cambiare tu stesso quelle cose che da fuori avevi visto essere storte, vecchie, ingiuste.
Non sono affatto più speciale di te, sono solo così sfacciato da aver voluto tentare una sfida impari con armi nuove. È a tutti voi che dedico questo piccolo riconoscimento, invitandovi a prenderci tutti per mano e a combattere insieme una splendida e possibile battaglia. Non facciamoci fregare da chi ci dice che niente può cambiare: è una comoda scusa per non far disturbare chi si è accomodato.
Di futuri ce ne sono tanti, facciamoci largo e scegliamoci il nostro!
PS
Ho dichiarato di essere ottimista e devo essere coerente: questo incarico non lo considero un “lieto epilogo” ma lo considero il piacevole prologo di un nuovo romanzo che scriveremo insieme per i prossimi cinque anni! Ciao!