L’e-commerce cresce del 10% in Italia, sfiorando il valore di 32 miliardi di euro: è quanto emerge dal rapporto E-commerce in Italia 2017, presentato a inizio maggio da Casaleggio Associati. Un settore che continua a crescere negli ultimi anni e che interessa anche la provincia di Pescara, dove si stanno muovendo iniziative per farlo decollare tra gli esercenti locali.
Secondo il rapporto E-commerce in Italia 2017, le vendite B2C hanno generato un fatturato di 31,7 miliardi di euro nel 2016, crescendo del 10% rispetto al 2015, quando il settore valeva 28,8 miliardi di euro. Numeri che certificano un comparto in salute, anche se ancora distanti da quelli dei tre principali mercati europei: Regno Unito, Germania e Francia.
In Italia, i settori del turismo e del tempo libero continuano a rappresentare la fetta più consistente dell’e-commerce, generando insieme il 74% del fatturato. Il tempo libero è cresciuto in termini assoluti grazie alla spesa del gioco online, dove il successo dei casinò games ha permesso al settore di registrare dati positivi. L’ingresso nel mercato di operatori come PokerStars Casino, che ha introdotto nuove modalità di gioco e di fruizione (soprattutto sul lato mobile), ha consentito di consolidare la crescita del settore tempo libero.
Crescono a ritmi più sostenuti segmenti al momento meno maturicome salute, bellezza, food e moda, con i grandi operatori internazionali che stanno investendo nella pubblicità televisiva. L’editoria rappresenta al momento solo il 2% del mercato, ma sta crescendo a ritmi elevati grazie a prodotti come software, app e servizi digitali on demand. Tra questi, l’ingresso sul mercato di Netflix è stato significativo: arrivato in Italia nell’ottobre 2015, lo scorso anno ha contribuito in maniera decisiva allo sviluppo di questo segmento dell’e-commerce.
Uno dei trend più interessanti dell’e-commerce è quello dei marketplace, i centri commerciali online in cui si trovano numerose categorie merceologiche, di diversi produttori e venditori. I player più noti sono Amazon, eBay e Alibaba. I marketplace rappresentano adesso il 10% del fatturato e-commerce e questa percentuale è prevista in crescita nei prossimi anni.
I centri commerciali online sono una importante opportunità per le piccole imprese e le attività locali che vogliono espandere il proprio giro d’affari. Nel territorio pescarese, ad esempio, è stato lanciato il progetto Pescara Commerce, un brand che unisce numerose attività commerciali pescaresi che possono così vendere i propri prodotti anche online, su piattaforme come Amazon ed ePrice.
I marketplace sono sempre più utilizzati anche da tutte quelle imprese e attività che vogliono vendere all’estero i propri prodotti. Il fatturato realizzato attraverso i marketplace è ancora contenuto per molte aziende che vendono online, ma è in costante crescita. Il progetto Pescara Commerce si inserisce in questo trend e, attraverso un totale di 19 piattaforme e-commerce, apre la vendita dei prodotti delle attività pescaresi in otto paesi europei.
Il commercio online, attraverso iniziative come Pescara Commerce e il contemporaneo successo dei marketplace, porta le piccole attività locali su mercati in passato difficilmente raggiungibili. Il tutto è poi trainato dal successo del Made in Italy, che trova nelle vendite online un ulteriore canale di diffusione. Il rapporto E-commerce in Italia 2017 segnala ad esempio il recente progetto E-Marco Polo, che ha l’obiettivo di promuovere il Made in Italy su Tmall Global (brand del gruppo Alibaba), facilitando le aziende italiane nella vendita online dei propri prodotti in Cina, senza la necessità di avere una presenza fisica nel paese.
Notizie positive anche sul fronte mobile, che è arrivato a rappresentare il 26% del fatturato e-commerce. Una percentuale che è cresciuta in maniera significativa negli ultimi anni: nel 2012 le vendite da dispositivi mobili erano ferme al 5%, sono poi salite all’8,5% nel 2013, al 13% nel 2014 e al 22% nel 2015.
A livello globale lo shopping su smartphone e tablet ha raggiunto percentuali superiori: il mobile commerce nel 2016 ha rappresentato il 37% di tutte le transazioni, ma nel 2020 questa percentuale dovrebbe salire fino al 45%, per un valore totale di 284 miliardi di dollari. Siti mobile, web app, applicazioni native e pubblicità su mobile sono pertanto tra le principali priorità delle imprese italiane che vendono online i propri prodotti e servizi.