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Qualità della vita, reddito e gioco: come si colloca Pescara nelle classifiche nazionali?

La classifica della qualità della vita nelle città italiane, pubblicata da Il Sole 24 Ore per l’anno 2017 ha un sapore dolce-amaro per Pescara.

Nella graduatoria complessiva dei 110 capoluoghi del nostro Paese, la provincia ha fatto un considerevole balzo in avanti guadagnando 29 posizioni rispetto all’anno precedente e collocandosi al 62esimo posto. Tuttavia, non è certo il caso di festeggiare, perché se si scompone il punteggio globale nelle varie voci che contribuiscono alla valutazione finale, si scopre che a Pescara la qualità della vita non è quella che ci si potrebbe aspettare.

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Innanzitutto, per la categoria Giustizia e Sicurezza, il capoluogo si colloca al 102esimo posto, proprio in fondo alla classifica, in compagnia di città come Milano, Roma, Bari, Firenze alle quali tuttavia non può essere paragonata in termini di dimensioni demografiche e geografiche. Gli indicatori utilizzati per questa voce includono: rapine, truffe e frodi informatiche, borseggi, furti in abitazioni e di vetture.

Molto basso è anche il punteggio per la categoria Ambiente e Servizi, nella quale Pescara si ferma all’87esimo posto e che si riferisce, tra gli altri, ad indicatori quali la spesa sociale pro-capite, la spesa in farmaci e l’ecosistema urbano.

La posizione 85 è quella che la città si guadagna per quanto riguarda la Ricchezza e Consumi, considerando il PIL pro-capite, le pensioni medie, gli acquisiti di beni durevoli e di beni online ed i depositi bancari.

Fortunatamente risaliamo verso la metà della classifica, 68esimo posto, per quanto riguarda il settore Lavoro ed Innovazione, all’interno del quale però si registra una percentuale di disoccupazione giovanile del 33,9% (75esimo posto).

Il settore in cui Pescara ha davvero dato il meglio di sé? La Cultura e Tempo libero, voci per le quali si colloca all’8° posto nella graduatoria nazionale. In questa sezione sono state conteggiate le librerie, le sale cinematografiche, ristoranti e ber e in numeri di spettacoli per 100.000 abitanti.

Proprio questa ultima categoria offre anche l’opportunità di analizzare ancora più a fondo il capoluogo e le sue dinamiche sia rispetto alla ricchezza che all’intrattenimento. Un’altra indagine svolta da Infodata per IlSole24Ore ha infatti creato una mappa che consente di mettere in relazione il livello di reddito dei vari comuni del Paese con il volume di spesa dedicato al gioco d’azzardo in tutte le sue forme, cioè sia quello che riguarda le slot machine o il bingo, che le giocate effettuate nei migliori casino online Aams, cioè quelli legali. Sono numerose le statistiche che indicano come il gioco d’azzardo ed i casinò online in particolare stiano diventando uno dei passatempi preferiti degli italiani ed è interessante analizzare se questo è vero anche nel nostro territorio.

In termini di raccolta, dei quarantasei Comuni della provincia, sono otto quelli in cui si registra una spesa superiore alla media nazionale (pari a 610,3€) e solo sette quelli in cui ad un livello di reddito medio considerato “basso corrisponde” un livello di raccolta sopra la media nazionale.

L’assunto da cui lo studio di Infodata ha preso le mosse è quello secondo cui, laddove il reddito è basso, la raccolta del gioco d’azzardo si presenta particolarmente alta. Ma per quello che emerge nella provincia pescarese non è possibile confermare una tale ipotesi ed è possibile invece che il gioco venga vissuto come una delle varie possibilità di intrattenimento presenti sul territorio.