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Cancro colon-retto: marzo è il mese della prevenzione anche in Abruzzo

Il cancro del colon-retto è uno dei tumori più diffusi nella penisola, ma anche uno dei più curabili se diagnosticato in tempo. Questo tumore, infatti, spesso è originato da polipi, delle neoformazioni pre-cancerogene che, se tempestivamente individuate, possono essere rimosse agevolmente senza compromettere la salute del paziente.

Per poter contrastare questa forma tumorale risulta dunque di fondamentale importanza sottoporsi a programmi di screening periodici, che possono salvaguardare la salute sia individuale che collettiva. 

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A tal proposito, ogni anno nel mese di marzo vengono effettuate campagne di screening gratuite che coinvolgono molte associazioni e aziende del territorio nazionale e abruzzese, come l’AUSL di Pescara, ASL di Lanciano-Vasto-Chieti o la CISL Abruzzo Molise.

In cosa consiste lo screening per il cancro al colon-retto

Lo screening per il cancro al colon-retto si basa sul test del sangue occulto nelle feci, un esame semplice e non invasivo che consiste nel prelevare uno o più campioni di feci. Successivamente i campioni vengono analizzati da laboratori di analisi che comunicheranno nel più breve tempo possibile il risultato del test.

Se il test risulta positivo, significa che c’è una sorgente di sanguinamento nel tratto intestinale, che potrebbe essere causata da un polipo, ma anche da altre condizioni benigne, come emorroidi e ragadi anali. In questo caso, si viene invitati a fare una colonscopia, una procedura che permette di esplorare l’interno del colon con una telecamera e successivamente rimuovere eventuali lesioni sospette. Se il test risulta negativo, invece, significa che non c’è sangue nelle feci e si può ripetere lo screening dopo due anni.

Prevenzione cancro al colon-retto: chi può aderire allo screening

Lo screening per il cancro al colon-retto risulta gratuito in Abruzzo solo per le persone con un’età compresa tra i 50 e i 69 anni. Questa fascia di età, infatti, è quella in cui questa tipologia di tumore è più frequente e in cui lo screening ha dimostrato di essere più efficace.

L’invito ad effettuare l’esame avviene tramite lettera personale inviata a domicilio dalla propria ASL di appartenenza. Tuttavia, ad oggi questo programma di screening potrebbe non essere sufficiente per abbattere l’incidenza del cancro al colon-retto, che negli anni ha coinvolto pazienti sempre più giovani.

Dunque, in caso di fattori predisponenti come familiarità per questa tipologia di tumore, presenza di patologie infiammatorie intestinali, come il morbo di Crohn, dolore addominale frequente o alterazione della motilità intestinale, è buona norma effettuare lo screening anche prima dei 50 anni.

Il test di screening per il cancro al colon-retto, ovvero l’esame di ricerca del sangue occulto nelle feci, ha un costo molto basso e può essere effettuato anche privatamente, senza bisogno dell’impegnativa del medico curante. Inoltre, alcuni laboratori privati proprio nel mese di marzo offrono promozioni alle quali è possibile aderire in ottica di prevenzione più agevole.

Per prenotare privatamente l’esame è possibile rivolgersi direttamente ai laboratori di analisi, oppure effettuare una prenotazione online tramite portali come CupSolidale, che permette anche di scegliere in quale laboratorio effettuare l’esame in base a parametri come il prezzo della prestazione, la data e il luogo più adatto alle proprie esigenze.

Screening per il cancro al colon: come prepararsi all’esame

Per effettuare lo screening per il cancro al colon, bisogna prima di tutto acquistare in farmacia uno o più contenitori per feci. Tramite l’apposito cucchiaio del contenitore, si dovrà poi raccogliere un piccolo campione di feci e portarlo in laboratorio.

Il test del sangue occulto nelle feci con metodo immunochimico, generalmente, non richiede una preparazione particolare e, per questo motivo, è il metodo più usato per lo screening del tumore del colon-retto nell’Unione Europea.

Le uniche raccomandazioni per effettuare questo esame sono di evitare di assumere farmaci antinfiammatori, anticoagulanti o integratori di ferro nei tre giorni precedenti il test, e di non effettuarlo durante il ciclo mestruale, per evitare falsi positivi.

Per quanto riguarda l’esame del sangue occulto nelle feci con test al guaiaco, in questo caso sarà meglio evitare di assumere carne nei giorni che precedono la raccolta dei campioni per l’esame, in quanto questa tipologia di test non discrimina tra sangue di origine umana e sangue di origine animale.

PescaraPost

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