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Aeroporto, il governo non riduce le tasse aeroportuali: Ryanair verso l’addio definitivo

Il governo Renzi ufficializza che per il 2016 non ci sarà alcuna riduzione delle tasse aeroportuali per i voli low cost e se questa ipotesi, paventata da Armando Foschi, membro dell’associazione Pescara Mi Piace, venisse confermata, presupporrebbe all’addio definitivo da parte della compagnia irlandese Ryanair dall’aeroporto d’Abruzzo di Pescara.

«Basta con le chiacchiere», dice Foschi, «con le voci di corridoio e con le false promesse: caduta una delle condizioni imprescindibili poste da Ryanair per mantenere rotte e vettore sul capoluogo adriatico, il suo addio diventa definitivo. A questo punto è chiaro: o il Governatore D’Alfonso non ha alcuna ‘entratura’ a Roma, nonostante le sue millantate amicizie con i vari Ministri, o sapeva delle reali intenzioni del Governo e si è divertito a prendere in giro pescaresi e abruzzesi per cinque mesi. Adesso è finita, e per il nostro scalo è definitiva anche la mannaia che ci porterà dritti verso il declassamento della base».

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La notizia è emersa dalle cronache sarde, dov’è stata avviata una campagna capillare contro l’aumento delle tasse passeggero applicate dal Governo Renzi sui voli low cost, una delle cause che hanno indotto Ryan Air a dismettere una serie di basi aree, prima fra tutte Pescara, potenziando, però, altre location, fra cui il vicino aeroporto di Ancona-Falconara. Ebbene, a fronte di un’interpellanza urgente presentata in aula dal deputato Mauro Pili, il Governo ha ribadito in modo definitivo che per il 2016 non vi sarà alcuna riduzione delle tasse e che l’eventuale, ipotetico, taglio del 2017 sarà valutato solo se il gettito del 2016 sarà superiore alle previsioni.

«Sono mesi, purtroppo», sottolinea ancora Foschi, «che la nostra associazione continua a denunciare la gestione drammatica dello scalo d’Abruzzo a partire dalla governance della Saga che non riesce a produrre utili, forse ha aumentato il numero dei passeggeri, ma ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2014 con una perdita di 7milioni 740mila euro. Perdita che la Regione ha cercato di chiudere con continue iniezioni di denaro, sotto forma di ricapitalizzazioni, sfidando anche la Commissione Europea che ha bocciato tali operazioni non sottoposte al suo vaglio. E oggi abbiamo la conferma che comunque quelle operazioni, prive di un vero Piano industriale serio e ponderato, non hanno salvato il nostro scalo. Per questa ragione nei mesi scorsi abbiamo raccolto tutte le carte e abbiamo inviato il faldone all’esame della Corte dei Conti e dell’Enac chiedendo di commissariare la Saga e ora più che mai siamo in attesa delle determinazioni successive».

Questa la replica di D’Alessandro:

«Foschi non sia fosco e soprattutto non si faccia idee offuscate. Proprio oggi il Presidente Luciano D’Alfonso ha sentito telefonicamente il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, il quale ha confermato l’impegno per una soluzione positiva della vicenda e ha garantito quanto già è stato oggetto di confronto. Noi restiamo quindi fermi a quanto rappresentatoci dal ministro sia riguardo alla tassazione aeroportuale sia riguardo alla regolamentazione della quale si occupano congiuntamente la Conferenza delle Regioni e il Ministero. Esistono due categorie di profili di fronte ai problemi: quelli come Foschi, che fanno il tifo affinché vada tutto male per poterne ricavare un minuto di visibilità, e chi come noi cerca di risolverli con puntualità. Noi preferiamo il rischio di leggere l’ennesimo comunicato inutile di Foschi anziché evitare di affrontare i problemi e far finta che è sempre colpa degli altri».