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“Pescara ha memoria”, il 30 e il 31 agosto la città ha ricordato le vittime dei bombardamenti

Si è tenuta ieri, 30 agosto 2015, la giornata “Pescara ha memoria“, curata dalla presidenza del Consiglio Comunale in collaborazione con l’Anpi Pescara per ricordare i bombardamenti del 31 agosto e del 14 settembre di 72 anni fa.

L’evento ha visto una grande partecipazione di cittadini, testimoni e rappresentanti di associazioni civili e militari, riunitisi davanti al vecchio muro della Stazione Centrale dove sono rimasti i segni delle bombe che sconvolsero il presente della città a un passo dal percorso di costituzione della Repubblica che aspettava l’Italia del dopoguerra. Presenti il presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli, il sindaco Marco Alessandrini, il presidente dell’ANPI Enzo Fimiani e le autorità cittadine.

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Tre i luoghi in cui si sono tenuti i discorsi ufficiali nonché i racconti di alcuni testimoni quali la sig.ra Anna Maria Cotumaccio e Carlo Sprecacenere: oltre al muro bombardato, anche Corso Vittorio Emanuele, l’angolo con via Trieste e piazza della Rinascita, con l’ultima testimonianza narrata dal dottor Luciano De Angelis e la proiezione del video “Il Martirio di Pescara” a cura dal regista Stefano Falco con tanto di immagini d’epoca. L’ultima tappa si è tenuta oggi, 31 agosto 2015, al sacrario delle vittime civili dei bombardamenti, in cui è stato portato il saluto della città.

«Il valore della memoria è un valore inestimabile», dice il sindaco Marco Alessandrini, «perché appartiene a tutti e ognuno di noi può dare il suo contributo per accrescerlo e conservarlo, portarlo nella propria vita per migliorarla in consapevolezza. Abbiamo ascoltato il racconto di tante persone ieri sera in piazza, che si sono unite ai tanti che hanno seguito il filo della memoria che abbiamo tessuto appena ci siamo insediati. Racconti toccanti di dolore, da parte di persone che non sono stati semplici sopravvissuti, ma fautori della rinascita e interpreti di quella memoria che hanno incarnato consegnandocela attraverso i loro ricordi. Noi continueremo a farlo perché parti così sensibili della nostra storia non vengano dimenticate e ci facciano da guida per quella che dovremo costruire, lontano da guerre, contrapposizione e nel segno di una rinascita di cui Pescara ha esperienza e per cui non ha mai risparmiato forza perché avvenisse».


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