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Franco Patricelli, mister 7mila matrimoni si lancia in una nuova avventura [FOTO]

Da quando ha diciannove anni si occupa di organizzare eventi, in particolare matrimoni, e in trentuno anni di attività sono state addirittura circa settemila le cerimonie alle quali ha presenziato, oltre a più di mille eventi aziendali. Parliamo di Franco Patricelli, quarantasei anni e una vita spesa nel mondo dell’organizzazione degli eventi lavorando per la Mas Grandi Eventi nelle principali strutture abruzzesi come Casale Marino, Tenuta Querce Grosse, Tenuta Di Sipio e Parco dei Principi.

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Tanti i personaggi che ha visto convolare a nozze nelle feste per le quali si è occupato di tutto: tra gli altri anche il campione del mondo di calcio Fabio Grosso, il cantante Piero Mazzocchetti e l’ex pilota di Formula 1 Tonio Liuzzi.
Patricelli, nonostante una giovinezza non proprio facile, è un uomo che si è fatto da solo grazie però all’incontro avuto con Adamo Di Natale (il patron della Mas Eventi) e Stefano Mezzazappa «che mi hanno sostenuto credendo in me».

Che cosa ricorda del primo dei settemila matrimoni?
«Il primo matrimonio ricordo che ero un ragazzino e in quel periodo nessuno seguiva gli sposi in tutti i passi che dovevano compiere come ho iniziato a fare io. Ricordo che lo sposo era un medico e un abbraccio molto affettuoso alla fine della festa. Secondo me aveva avuto paura che io non fossi all’altezza».

Il ricordo più bello di questa lunga attività?
«Ricordo una coppia di sposi con una cantante lirica molto bella e solare e ricordo che perse un genitore un mese prima del matrimonio e la vidi con un’angoscia interiore e l’affetto degli ospiti. Lei non voleva cantare nonostante le richieste, poi io provai ad avvicinarmi e le dissi di cantare. La sua voce da soprano mi emozionò davvero ascoltando cantare Reginella».

La richiesta più bizzarra che le è stata fatta dagli sposi?
«Ognuno a suo modo ha fatto richieste particolari. Tra i più bizzarri ricordo sicuramente quello di Tonio Liuzzi e sua moglie Francesca che personalizzarono tutti gli aspetti della festa con decine di appuntamenti preparatori. Ricordo che il colore arancione non doveva esistere da nessuna parte».

Il fatto più curioso al quale le è capitato di assistere?
«Dallo sposo che non si presenta al giorno del matrimonio o che chiama alle quattro del mattino per disdire tutto assumendosi tutta la responsabilità. La sposa che ha fatto il matrimonio nonostante stesse male, dopo la chiesa è andata in ospedale, poi è tornata in sala per tagliare la torta con la flebo attaccata e infine è riandata in ospedale. Mi fece davvero tenerezza. Poi il matrimonio con la grandine il 14 agosto del 2006, alle 15:33 è venuta giù tanta di quella grandine che distrusse tutto. Dovemmo fermare tutto e pensare a mettere in sicurezza gli ospiti riapparecchiando tutto in taverna».
Tra i tanti eventi organizzati quale ricorda in modo particolare?
«Il congresso nazionale della Sifo, la società italiana di farmacia ospedaliera che si svolse al palacongressi di Montesilvano nell’ottobre del 2014. Erano ben novecento le persone presenti e per la musica vennero gli Stadio. Fu un evento davvero unico».

L’evento o il matrimonio che avrebbe voluto fare in questi trenta di carriera?
«Spero che sia il prossimo matrimonio con il progetto che ho presentato la scorsa settimana che ho definito “Il sogno-Il mare dei trabocchi” ovvero una cerimonia basata sui desideri delle tante coppie che ho incontrato negli anni con una prima parte sul trabocco e la seconda in riva al mare».

Per lei che cosa significa il lavoro?
«Per me il lavoro è vita e viceversa per sedici anni mi sono svegliato in un ristorante e al suo interno ho vissuto a scapito di famiglia, amici e svago. Molto spesso terminavo di lavorare alle quattro, cinque del mattino, tornavo a casa per dormire qualche ora e alle dieci era di nuovo operativo per incontrare nuove coppie alle quali sottoporre un preventivo».

Semplificando come possiamo sintetizzare il suo ruolo?
«Ricezione degli sposi e proposta commerciale, scelta del menù e personalizzazione dell’evento, gestione del giorno come supervisione dell’evento e il mio ruolo è anche l’ultima figura che presenta il conto!».

La scorsa primavera, forte di tutta questa esperienza accumulata in trenta anni ha avviato una nuova iniziativa unica nel suo genere in Abruzzo. Di che cosa si tratta?
«Sì, Amo ovvero l’acronimo di Abruzzo Matrimoni Organizzazione che si pone come scopo quello di mettere al servizio sia dei privati che delle aziende tutto il bagaglio di conoscenze di cui dispongo in occasione dell’organizzazione dei grandi eventi che possono essere personalizzati in ogni singolo aspetto. In sostanza sono un tramite che mette insieme tutte le componenti che servono per far sì che un grande evento riesca al meglio e privati, aziende e collaboratori vengono inglobati in un’unica piattaforma».

Ha un desiderio che vorrebbe esaudire?
«Mi piacerebbe poter riabbracciare alcune delle migliaia di coppie che ho visto sposarsi sotto ai miei occhi. Sarei felice di poterle riabbracciare».