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Dear Jack, il batterista pescarese Ruiu: «Pronti e carichi per il Festival di Sanremo»

Il concerto di Natale, quello di Capodanno da Bari con Gigi D’Alessio e i loro amici dei “The Kolors” (tra l’altro hanno anche la stessa casa discografica), la preparazione dei brani del nuovo disco che uscirà il 12 febbraio e l’imminente partecipazione, per la seconda volta consecutiva, al Festival di Sanremo, che si svolgerà dal 9 al 13 febbraio.

È stato ed è sicuramente un periodo pieno di impegni per i Dear Jack del batterista pescarese Riccardo Ruiu, che somatizzata la prematura uscita del loro primo e storico cantante Alessio Bernabei (che ha preferito intraprendere la carriera da solista), hanno Leiner Riflessi, nuova voce della band, completata da Francesco Pierozzi (chitarra elettrica e acustica), Lorenzo Cantarini (chitarra elettrica, cori), Alessandro Presti (basso), e si sono buttati a capofitto sul lavoro per preparare al meglio i prossimi appuntamenti che li attendono.

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Dear Jack (6)

A pochi giorni dal debutto sul palco dell’Ariston abbiamo parlato con il pescarese Ruiu.

Dal concerto di Natale al Festival di Sanremo, che periodo stanno vivendo i Dear Jack?

«Il concerto di Natale è andato benissimo e abbiamo avuto tanti commenti positivi sui social. Poi da quando è uscita la notizia di Sanremo non dormiamo la notte. Possiamo dire che addirittura è stata un’emozione più grande di quella dello scorso anno perché la partecipazione a questa edizione del Festival era molto meno scontata. Per questa ragione siamo davvero molto contenti. Lo scorso anno eravamo da poco usciti dal successo di Amici e da 120mila copie vendute del disco ed era quasi come se ci sentissimo di dover partecipare di diritto, senza alcuna presunzione. Eravamo una macchina da guerra. Quest’anno invece, per tutti gli avvenimenti che ci sono stati, a partire da settembre, non era così scontato che andassimo al Festival quindi è davvero una bella soddisfazione».

L’uscita del cantante Alessio Bernabei ha messo a rischio la sopravvivenza dell’intero gruppo oppure no?

«Sinceramento no perché noi eravamo super compatti e ogni giorno ci confrontavamo tra di noi e abbiamo sempre pensato che nulla ci avrebbe fermati. Di conseguenza anche nel periodo che sentivamo potesse accadere questa cosa noi stavamo già scrivendo nuovo materiale e canzoni nuove. Poi cantate da chi non lo sapevamo ancora ma noi 4 siamo sempre andati diretti e per la nostra strada e convinti di quello che facevamo».

E come è stato l’ingresso del nuovo cantante, Leiner Riflessi, e l’impatto con voi?

«Abbiamo fatto un po’ di provini a Milano con 6-7 aspiranti cantanti e un giorno mentre tornavamo a Roma abbiamo ricevuto la telefonata del nostro manager, Lorenzo Suraci, e ci disse di ascoltare questo ragazzo che l’anno prima aveva partecipato a “X Factor” guardando un suo video su youtube. Siamo così tornati immediatamente a Milano, l’abbiamo incontrato e siamo stati un pomeriggio in sala prove perché era necessario conoscersi, oltreché come persone, anche come musicisti. Ci ha fatto un’impressione ottima, soprattutto ricordando che Leiner ha solo 18 anni e secondo noi ha dei margini di miglioramento incredibili. È veramente una macchina da guerra, a qualsiasi evento abbiamo partecipato è sempre arrivato concentrato e cosciente di quello che doveva fare. Per avere 18 anni è già molto maturo».

Che cosa può dare in più Leiner ai Dear Jack?

«Tecnicamente parlando ha una voce incredibile che apporta ai Dear Jack delle venature soul, R&B che prima non avevamo e questo ha influito anche sulla scrittura e sulla scelta dei brani del nuovo disco. Inoltre è una persona iperattiva, a 18 anni ha una voglia di spaccare il mondo incredibile. Ed è un po’ quello che a noi serviva in questo periodo. È stato un po’ una manna dal cielo».

Il disco nuovo è pronto?

«Dopo diverse settimane di full immersion il disco è pronto, abbiamo avuto qualche rallentamento rispetto al programma iniziale per la notizia di Sanremo. Abbiamo prima dovuto terminare l’arrangiamento di “Mezzo respiro”, l’inedito che porteremo all’Ariston, che dovrà avere un certo tipo di impatto dal vivo. In più abbiamo messo su una grande sorpresa per la serata delle cover. Il nostro obiettivo è quello di divertirci e di affrontare l’avventura di Sanremo con il sorriso».

È da poco terminato il 2015, qual è il bilancio dell’anno?

«L’annata è partita con lo scorso Sanremo e l’euforia a mille, poi c’è stato il periodo dei 52 firma copie con 3 mesi di incontri con i fan, un record mondiale. Ci ha segnato un po’ a livello fisico e mentale, non è semplice firmare per molte ore di seguito. Poi c’è stato il tour estivo con un disco bello e suonato benissimo fino al sold out, con 11mila persone paganti, dell’Arena di Verona. Poi qualcosa si è spezzato anche nella mia testa, un momento di buoi completo fino a inizio dicembre, ovvero dall’uscita di Alessio fino all’arrivo di Leiner, dal quale è ripartito un periodo di speranza e voglia di fare».

E per il 2016 che cosa vi aspettate?

«Nel 2016 possiamo toglierci grandi soddisfazioni, abbiamo la possibilità di fare bene. Abbiamo grandi aspettative per il disco nuovo».

E la sua città, Pescara?

«La mia città riveste un ruolo fondamentale, ci sono amici e affetti ed è un posto al quale sono molto affezionato. Mi sembra sempre incredibile tornare a Pescara e toccare con mano l’affetto della mia gente».