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Ryanair a Pescara: boom per la petizione online #salvatePSR

Prosegue a “gonfie vele” la petizione online lanciata per scongiurare l’abbandono dell’aeroporto d’Abruzzo da parte dei voli Ryanair.
All’indomani della diffusione della notizia della possibile chiusura dello scalo pescarese per quanto concerne partenze e arrivi della nota compagnia low cost irlandese, il web si è letteralmente mobilitato.

A tal punto che, sul sito change.org (con risonanza anche su Facebook), sono state lanciate petizioni online per raccogliere firme da parte degli utenti.
E, tra le varie iniziative, figura anche quella contraddistinta dall’hashtag #salvatePSR, che nelle ultime ore ha abbondantemente superato quota 7mila adesioni (7.120 al momento, ma il numero è in costante aumento).

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Ryanair, non abbandonare l’aeroporto di Pescara!“, questo il titolo della lettera indirizzata al governatore D’Alfonso, al premier Renzi, e a diversi esponenti politici abruzzesi, ha fatto segnare pertanto un vero e proprio boom di adesioni.
E, a tal proposito, ecco le parole dei promotori della mobilitazione online #salvatePSR, alla luve anche della nota diffusa dai vertici Ryanair su una possibile “riapertura” delle trattative:

«Le parole di John Alborante riaccendono le speranze per tutti gli abruzzesi affinché lo scalo di Pescara non venga cancellato.
L’interesse che è stato dimostrato dai sottoscrittori è incredibile, ciò significa che la tematica è sentita e scalda gli umori degli abruzzesi che, a vario titolo, utilizzano direttamente o indirettamente lo scalo aeroportuale. La sua chiusura avrebbe un effetto devastante sull’economia della Regione, questo il parere di molti firmatari nei commenti in calce alla petizione».

E ciò, sempre secondo i fautori dell’iniziativa, sarebbe supportato anche dai commenti e dalla tipologia di utenti che stanno sostenendo la petizione:

«Non solo abruzzesi, ma anche manager, studenti ed imprenditori si sono uniti al coro di protesta. Non mancano poi turisti esteri che hanno casa sulla riviera adriatica abruzzese, come L. A. B., svedese, che chiede che lo scalo venga mantenuto perché nel passato ha acquistato casa in Abruzzo. M.F, invece, vive in Francia e l’aeroporto di Pescara gli permette di tornare a casa. S.B, del Belgio, dice che Ryanair le permette di arrivare in riviera Adriatica per le vacanze estive.
Dalle migliaia di commenti lasciati dagli utenti sul sito change.org si evince che la preoccupazione per la decisione presa da Ryanair è più che elevata, vista la vocazione turistica dell’intera Regione, si temono pesanti ricadute sull’intero comparto turistico-ricettivo.
La fiducia che le istituzioni comprendano questi delicati equilibri economici è forte. Siamo speranzosi che il governo sia in grado di percepire l’importanza di tale infrastruttura e si impegni per non perdere la base Ryanair di Pescara, come peraltro stanno già facendo le istituzioni regionali».