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Terrorismo internazionale, arresto e denunce della polizia: indagini partite dall’Abruzzo [VIDEO]

Terrorismo internazionale, un arresto e due denunce da parte della polizia in un’operazione denominata Lupi del Deserto, e che è partita dall’Abruzzo.
L’arresto è stato eseguito a Milano, mentre le due persone denunciate sarebbero due cittadini egiziani uno domiciliato in provincia di Teramo e l’altro a Piacenza.

A finire in manette, all’alba di oggi, mercoledì 21 novembre, I.E.E.A.S., 22enne nato in Egitto ma residente a Milano, il quale dovrò rispondere delle accuse di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione e apologia per delitti di terrorismo.
Nei suoi confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale dell’Aquila.

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Il giovane sarebbe ritenuto “organico allo Stato Islamico, intenzionato di andare a combattere per Daesh e intraneo alla macchina della propaganda di quest’ultimo”.
Per quanto riguarda invece le due persone denunciate, C.P I.O.M.A., 21enne nato in Egitto domiciliato a Colonnella è stato denunciato in stato di libertà in quanto indagato per il reato di terrorismo internazionale, e nei suoi confronti è stato emesso un decreto di espulsione dall’Italia in quanto sarebbe “ritenuto pericoloso per la sicurezza dello Stato”.

Il secondo denunciato, per gli stessi motivi del precedente, è C.P.E.A.I.A.A., 23enne nato in Egitto ma residente a Piacenza, il quale si troverebbe attualmente all’estero.
Le indagini dell’operazione di contrasto al terrorismo di matrice jihadista sono state coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, sono state svolte dalla Procura della Repubblica di L’Aquila. D.D.A.A. (Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo), che si è avvalsa delle Digos dell’Aquila, Teramo e Piacenza, del Compartimento della Polizia Postale e Comunicazioni Abruzzo e di quello della Emilia Romagna, con il contributo delle Digos di Cuneo e Milano e con il coordinamento operativo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione–Servizio per il Contrasto al Terrorismo Internazionale e del Servizio Polizia Postale e Comunicazioni.

Le misure precedentemente descritte sono state eseguite oggi dagli agenti delle Digos dell’Aquila, Teramo, Milano, Piacenza, Cuneo, della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dei Compartimenti di Pescara, Milano Bologna e Roma.

Le indagini sono partite nel dicembre dello scorso anno e, nel corso di queste ultime sarebbe stata scoperta la “presenza di un ristretto gruppo di cittadini egiziani, composto da tre persone, fortemente radicalizzati, con dichiarati sentimenti di odio nei confronti dell’occidente”, quest’ultimo avrebbe avuto in S.,il 22enne arrestato all’alba di oggi, la sua figura carismatica.
Il giovane arrestato inizialmente risiedeva a Colonnella, nel Teramano, dove lavorava, ma nel corso dell’ultimo anno si sarebbe trasferito a Cuneo e poi a Milano sempre per lavoro. In base alle intercettazioni telefoniche e telematiche, gli investigatori avrebbero recuperato numerosi file audio con il logo di una rivista dell’Isis, ascoltati continuamente dal 22ennem e contenenti, sempre stando a quanto emerso nelle indagini, “inni jihadisti e sermoni di Iman radicali, propugnatori di odio nei confronti del mondo occidentale, sostenitori del compimento di atti di martirio in nome di Allah e della necessità di combattere l’occidente anche con attentati nei confronti di popolazione civile”.
In una conversazione, riportata dalla polizia, S. si sarebbe detto disponibile a “fare la guerra”:

S.:“Sì, io mi auguro di andare lì ma ancora non è arrivato il momento”.

Interlocutore: Tu vai a fare la guerra insieme a loro? (fa riferimento allo Stato Islamico ndt)

S: “Sì, arriverà il momento in cui andrò a fare la guerra insieme a loro”.

In un’altra intecettazione telefonica, risalente al mese di luglio, riportata dalla polizia:

S.: …ognuno di noi (dello stato islamico) si muove per conto proprio, ognuno di noi ha capito il concetto di battaglia il significato del bene e del male, ognuno percorre la via più conveniente (…)”.

Interlocutore: “Perché stai a fare tutto questo casino andando contro tutti”?

Issam: “Perché io voglio che la legge di Allah copra tutta la terra”

Sempre durante le indagini sarebbe emerso che S. (in base anche a quanto analizzato dalla polizia postale e delle comunicazioni) ricopriva

“anche un ruolo significativo all’interno della complessa macchina della propaganda dello Stato Islamico, partecipando e gestendo in prima persona, grazie al peculiare skill tecnico e alla significativa conoscenza delle piattaforme social, canali e gruppi chiusi sul social Telegram, rilasciando le credenziali affinchè altri potessero partecipare a tali gruppi nei quali venivano diffuse le notizie delle attività giornaliere dello Stato Islamico”.

Da un gruppo Telegram il 22enne avrebbe scaricato e visto un video nel quale sono presenti 5 ragazzi seduti a semicerchio su una roccia, con un coltello al centro e alle spalle la bandiera dell’Isis, i quali, durante il giuramento di fedeltà allo Stato Islamico, avrebbero affermato, sempre stando a quanto scoperto dalla polizia:

“Oh infedeli, siamo venuti da voi con lo sgozzamento e con il permesso di Allah, onnipotente, o noi vi estirperemo, portando in alto la parola di Allah”.
“O voi ci uccidete, così entriamo nel Paradiso che ci è stato promesso”

Le attività investigative avrebbero portato a ritenere che il video in questione fosse la rivendicazione dell’ attentato terroristico avvenuto in Tajikistan a luglio scorso, durante il quale un gruppo di ciclisti occidentali sarebbe stato prima travolto da un’auto in corsa e poi attaccato da uomini armati con pistole e coltelli.
Dalle intercettazioni telematiche sarebbe inoltre emerso un “bando per il reclutamento di soldati” per combnattere nelle file dello Stato Islamico nel quale sarebbero state indicate le strategie da mettere in campo da attuare contro gli occidentali. In un altro caso, sempre in base a quanto emerso nelle indagini, S. avrebbe affermato:

“Qui sulla terra esiste il peccato e gli errori. Se mi venisse concessa la misericordia di Lui (Allah) però, la cosa è (può succedere che ), che (Allah) sia lodato, o ti perdona e tu ti senti in trappola e in debito per quello che hai commesso, se Allah vuole, sia lodato, (Lui) ha detto: “Questo è illegittimo (haram – contro la sharia), o qualcosa del genere, ti dà il potere di risolverla personalmente e così via…”. Per ciò, mi ha mandato a dire (non si sa a chi faccia riferimento) che io debba sgozzarla e così via… ma se io sgozzo e la sgozzo lì, vedrei il suo sguardo…

Le operazioni che hanno portato all’arresto del 22enne odierno sono state svolte anche con l’ausilio del Nocs (Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza) della polizia.
Per quanto riguarda invece le due persone denunciate, in base alle indagini sarebbe emerso, da parte dei due egiziani:

una spiccata radicalizzazione (indotta costantemente da S.), una marcata impronta antioccidentale, una particolare attrazione verso lo Stato Islamico e verso la jihad, una campagna di odio nei confronti dell’occidente, l’ascolto di audio di Imam radicali, anti occidentali e favorevoli alla jihad e al martirio per Allah, la visione di video rappresentanti attentati suicidi, altri con scene di sgozzamento e sepoltura in fosse comuni; video relativi all’utilizzo di mitragliatrici da guerra e del kalashinkov, visione di video relativi alle tecniche di disarmo da attacco con coltello e con pistola.

Per il 21enne, colpito da decreto di espulsione dal territorio nazionale, sono attualmente in corso perquisizioni informatiche, domiciliari e personali, mentre per l’altro denunciato sono in corso indagini per rintracciarlo.
Sempre nell’ambito della stessa operazione, la polizia ha annunciato che sono “attualmente in corso numerose perqusizioni informatiche domiciliari e personali in Abruzzo, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte con il relativo sequestro di copioso materiale informatico, dal cui esame, attualmente in corso da parte degli specialisti della Polizia Postale, non si escludono ulteriori sviluppi investigativi”.

Qui di seguito un video diffuso dalla polizia e relativo alle indagini e all’arresto appena descritti: