Stalking e maltrattamenti sulla compagna: divieto di avvicinamento per un uomo.
Questi gli episodi dei quali si sarebbe reso protagonista un uomo residente nel Pescarese, nei confronti del quale la Squadra Mobile ha eseguito una ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Stando alle ricostruzioni sull’accaduto, l’uomo avrebbe intrattenuto una relazione sentimentale con la donna con alcuni periodi di convivenza.
Nel periodo tra la fine dello scorso anno e lo scorso mese di ottobre, secondo le ricostruzioni della polizia, la vittima sarebbe stata sottoposta a maltrattamenti e atti persecutori consistenti in condotte violente con conseguenti lesioni fisiche per la donna.
Sempre stando a quanto emerso, il protagonista della vicenda si sarebbe recato in casa della donna e l’avrebbe picchiata in presenza del padre, il quale si sarebbe trasferito in casa della figlia a tutela della donna.
Tra le lesioni subite dalla donna, secondo quanto riferito, durante la scorsa primavera la vittima sarebbe stata costretta a 30 giorni di prognosi e ricovero, per un per trauma cranio facciale e la frattura delle ossa nasali.
All’inizio la donna avrebbe riferito di aver subito tali lesioni a causa di una caduta accidentale.
Dopo il ricovero, però, stando a quanto emerso nelle indagini, in seguito a ulteriori minacce telefoniche e intrusioni nella propria abitazione da parte del compagno, la donna avrebbe contattato la polizia raccontando come le lesioni fossero la conseguenza di un pugno sferratole dall’uomo.
La donna avrebbe inoltre raccontato alla polizia un ulteriore episodio.
In un altra occasione, secondo quanto riportato dalla polizia, a causa di una violenza subita dall’uomo, sarebbe stata costretta ad abortire alla quinta settimana di gestazione.
La donna avrebbe anche fatto ricorso in altre occasioni alle cure mediche dopo essere stata picchiata dall’uomo, stando a quanto emerso nel corso delle indagini.
Alla luce di ciò, gli agenti della Squadra Mobile avrebbero segnalato il tutto all’autorità giudiziaria.
Quest’ultima avrebbe pertanto disposto il divieto di avvicinamento alla persona offesa per l’uomo, con l’avvertenza, secondo quanto riportato, “che eventuali violazioni delle prescrizioni imposte faranno scattare misure maggiormente coercitive, non esclusa quella del massimo rigore della custodia cautelare in carcere”.