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Cappelle sul Tavo, sgomberata intera palazzina gestita dal Comune di Montesilvano

Questa mattina, lunedì 17 ottobre, è stata sgomberata un’intera palazzina a Cappelle sul Tavo composta da 6 appartamenti, che è gestita in affitto dal Comune di Montesilvano. In azione sono entrati, intorno alle 8, i carabinieri di Spoltore, il personale della Questura di Pescara, i reparti mobili di polizia e carabinieri, i sanitari del 118, i vigili del fuoco di Pescara e gli assistenti sociali del Comune di Montesilvano che hanno eseguito lo sfratto dell’intera palazzina.

La storia ha avuto inizio nel 1999, quando il Comune di Montesilvano aveva preso in affitto l’intero edificio, di proprietà di privati, per la realizzazione di “case parcheggio”. Con il passare degli anni però, non percependo da parte delle persone che abitavano nelle 6 unità abitative una giusta contribuzione alle spese come stabilito da contratto, il Comune, nel 2005, aveva ricevuto il primo sfratto da parte dei proprietari. Nel corso degli anni la posizione debitoria si è aggravata e per questo lo stesso Comune di Montesilvano, lo scorso anno, aveva richiesto al Tribunale di Pescara un provvedimento d’urgenza finalizzato a liberare tutti e sei gli alloggi occupati.

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«Tutti gli occupanti degli alloggi», spiega l’assessore Ottavio De Martinis, presente questa mattina sul posto, «si trovavano in una condizione di morosità. Due appartamenti erano stati occupati senza titolo. Una degli inquilini, inoltre, ha rinunciato per ben due volte all’assegnazione di una casa popolare. Si è reso necessario, dunque, eseguire questo sfratto, anche al fine di riconsegnare l’immobile al legittimo proprietario. L’immobile ha rappresentato sino a oggi un costo annuo per le casse comunali di circa 40mila euro. Le settimane che hanno condotto al risultato di questa mattina sono state utilizzate anche per permettere alle famiglie di trovare nuove sistemazioni. I nostri Servizi Sociali, inoltre, hanno individuato una sistemazione provvisoria per una mamma con il figlio minore. Abbiamo, messo a disposizione un locale dove poter conservare per circa un mese gli arredi dei proprietari che non sono riusciti a provvedere in altro modo ad una collocazione alternativa delle proprie cose».