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Serra di marijuana in villa con più di 200 piante scoperta da polizia: arrestati 3 pescaresi

Serra di marijuana in villa con più di 200 piante scoperta da polizia: arrestati 3 pescaresi.
Questo quanto rinvenuto dalla dalla polizia nel Chietino, e che ha portato all’arresto di tre persone. A finire in manette tre pescaresi di età compresa tra i 30 e i 54 anni, arrestati in flagranza di reato dagli agenti della sezione “antidroga” della Squadra Mobile di Pescara.

La scoperta è avvenuta nel pomeriggio di ieri, mercoledì 19 agosto, in una villetta nelle campagne in provincia di Chieti, all’interno della quale i poliziotti hanno rinvenuto una sofisticata e coltivazione “indoor” di piante di marijuana.
Gli agenti, seguendo i movimenti di uno degli arrestati sarebbero riusciti a individuare una villetta.

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In quest’ultima i poliziotti avrebbero rintracciato solamente un uomo, ritenuto il presunto “custode” della casa.
Quest’ultimo avrebbe inizialmente negato la presenza di altre persone all’interno della struttura.

I poliziotti, però, camuffato nel pavimento, avrebbero notato la presenza di un foro nel pavimento della larghezza di circa un metro, con accesso a un garage sottostante tramite scala di metallo.
Qui gli agenti avrebbero individuato la presenza di altre due persone.

All’interno del garage, con porta chiusa con una catena e sigillata per non far percepire all’esterno l’odore proveniente dalle piante, sarebbero state individuate e sequestrate oltre 200 piante di marijuana in vaso, già in infiorescenza.
Nell’area di coltivazione sarebbero stati rinvenuti anche materiali per l’irrigazione, la concimazione e l’areazione delle piante.

Oltre a ciò, un sofisticato sistema di componenti elettronici per controllare e gestire i livelli di temperatura e umidità della serra e l’intensità delle numerose lampade e, al piano superiore, un sistema di videoregistrazione con monitor (in grado di controllare sia il termostato della serra che l’esterno dell’abitazione, in grado di monitorare l’arrivo di eventuali visite). 

Alla luce delle scoperte fatte i tre sono stati sottoposti agli arresti domiciliari nelle loro rispettive abitazioni di Pescara, a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubbblica di Chieti che dirige le indagini.