Sacchi contenenti quintali di rifiuti speciali abbandonati in strada a Montesilvano.
Questa la scoperta fatta oggi, mercoledì 14 novembre, sulla strada perifluviale nei pressi dell’ex discarica di Villa Carmine.
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Sul posto, in seguito al rinvenimento, sono giunti gli agenti della polizia municipale di Montesilvano, e l’associazione Nuovo Saline onlus.
Nello specifico si tratta di 4 grossi sacchi industriali (big bag) adibiti al trasporto rifiuti e contrnenti, a prima vista, rifiuti all’apparenza provenienti da una demolizione edile, con presenza, secondo le prime indiscrezioni, tra l’altro, di guaine bituminose, lana di vetro ed eternit, quindi rifiuti speciali.
Al momento, come spiegato dal Comune di Montesilvano, il materiale rinvenuto a ciglio strada si trova ancora sul posto in quanto per rimuoverlo c’è bisogno di mezzi adeguati e di ditte in grado di rimuovere e trattare rifiuti speciali.
Gianluca Milillo, presidente e responsabile dello staff tecnico ambientale della Nuovo Saline ha così spiegato il ritrovamento fornendo delle possibili spiegazioni sulle modalità con le quali sarebbero stati abbandonati i sacchi:
«L’area è stata perimetrata dal personale della Polizia municipale ed è stato avvisato telefonicamente il sindaco. La precedente attività di monitoraggio di quel tratto di fiume, realizzata da noi risale a 48 ore prima del rinvenimento, pertanto l’abbandono è avvenuto negli ultimi due giorni, con un mezzo pesante e verosimilmente dotato di un braccio meccanico. Si tratta di qualche quintale di rifiuti. Noi, come associazione rimarchiamo, che, purtroppo, proprio l’assenza di vigilanza rende quella zona altamente vulnerabile a questo tipo di reati. Seguiranno da parte di Nso campionamenti e analisi del tratto fluviale per verificare se ci siano state dispersioni o nocumento alla matrice ambientale».
Queste invece le parole dell’assessore alla Polizia municipale del Comune di Montesilvano, Valter Cozzi:
«Grazie alla stretta collaborazione tra associazioni e istituzioni locali, siamo riusciti a intervenire prontamente, perché la conoscenza approfondita del territorio e le capacità tecniche possono essere un’arma eccellente per la difesa del territorio, come in questo caso. Il problema è che persone che non esito a definire criminali, utilizzano ditte disposte a tutto pur di disfarsi di rifiuti che mettono a rischio l’ambiente e la salute delle persone. Un plauso particolare va sia alla associazione Nuovo Saline che al nostro personale di Polizia municipale».
AGGIORNAMENTO: Per quanto riguarda l’articolo e alcuni dei rifiuti abbandonati individuati, Fivra fa sapere quanto segue:
FIVRA (Fabbriche Isolanti Vetro Roccia Associate), l’associazione dei principali produttori di lane minerali (lana di roccia e lana di vetro per isolamento), in merito all’articolo sull’abbandono sul ritrovamento di rifiuti speciali a Montesilvano, condanna l’abbandono di rifiuti e ricorda che gli stessi devono essere trattati in accordo alla legislazione vigente.
Si puntualizza però che le lane minerali non sono un materiale pericoloso, nemmeno quando diventano un rifiuto.
Infatti la IARC (International Agency for Research on Cancer, massimo esperto in materia ed afferente all’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha inserito le lane minerali sono state inserite nel gruppo 3 “non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani” (cfr. LINK).
L’Unione Europea mantiene una classificazione più cautelativa, ma anch’essa riconosce che le lane minerali sono sicure se conformi alla “Nota Q” (ovvero bio-solubili, come quelle prodotte dai soci FIVRA).
I rifiuti costituiti da lane minerali possono essere classificati come pericolosi, ma ciò è una scelta di comodo per evitare di effettuare i necessari test per caratterizzare correttamente il rifiuto.
Tutto ciò è stato confermato dal documento “Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) – Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute”, approvato dalla Conferenza Stato/Regioni, su proposta del Ministero della Salute, in data 10 novembre 2016 (cfr. LINK).