Montesilvano, stangata Imu sui terreni edificabili: ricorso al Tar del Psi

«Il Comune di Montesilvano ha commesso un furto, un esproprio. Noi cittadini e imprenditori dobbiamo esercitare una legittima difesa». A dirlo e a scriverlo in un manifesto sono 3 esponenti del Psi (Partito socialista Italiano): il consigliere comunale Enea D’Alonzo, il segretario provinciale Giorgio D’Ambrosio e l’ex consigliere comunale (e capogruppo della Margherita) Vladimiro Lotorio che ha presentato un ricorso al Tar (tribunale amministrativo regionale) contro la delibera numero 56 della giunta guidata da Francesco Maragno che determina le tariffe Imu sui terreni edificabili.

“Determinazione valori lotti edificabili per accertamenti dell’imposta comunale sugli immobili (Ici/Imu)”. Questo l’oggetto della delibera contestata, attraverso la quale il Comune ha determinato quanto dovranno pagare i proprietari dei terreni edificabili presenti in città, parliamo di circa 12 chilometri quadrati di lotti liberi su un totale di territorio cittadino di 24 chilometri quadrati. Le nuove tariffe decise dalla giunta comunale non avranno valore solo per il 2017, ma anche per i 5 anni precedenti.

«Con la presentazione del nuovo tariffario, che arriva a quadruplicare la tassa Imu», spiega Lotorio, «ci si è arrogati il diritto di ritenere che un atto di giunta possa essere retroattivo. C’è una mancanza di trasparenza facendo apparire l’atto di giunta come proseguimento di un indirizzo dato dal consiglio comunale. Inoltre l’indirizzo dato dall’assise civica non comprende le microzone, ma le macrozone, dunque è scritto un falso. Si tratta di una vera stangata per cittadini e imprenditori con tariffe al 10,60 per cento e un introito per le casse comunali che sarà di circa 10 milioni di euro rispetto a un gettito totale dell’Imu di 16 milioni di euro».

Il Psi chiede di ridiscutere la delibera in consiglio comunale e D’Alonzo presenterà un’interrogazione sull’argomento allo scopo di avere una minima giustizia sociale.