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Protesta spostamento terminal bus da Tiburtina ad Anagnina con sindacati e sindaci a Roma

Protesta contro lo spostamento del terminal bus di Roma da Tiburtina ad Anagnina oggi, lunedì 12 novembre.
Alla manifestazione hanno preso parte diversi sindaci ed esponenti delle istituzioni abruzzesi, oltre a diversi sindacati.

La manifestazione si è svolta a Roma Tiburtina e alla base della protesta la decisione paventata dello spostamento del terminal degli autobus dalla stazione di Tiburtina a quella di Anagnina.

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Come accennato, anche le tre principali sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) hanno aderito alla protesta. Ecco qui di seguito le motivazioni dei tre segretari generali dei sindacati, Sandro Del Fattore, Leo Malandra, Michele Lombardo i quali hanno spiegato le ragioni alla base della manifestazione in una nota:

Le Confederazioni Regionali di Cgil, Cisl e Uil appoggiano la manifestazione di protesta in svolgimento a Roma contro la decisione dell’Amministrazione Comunale di Roma di trasferire alla stazione Anagnina il Terminal bus ubicato attualmente nei pressi della più funzionale e fruibile stazione Tiburtina. Un provvedimento che, se attuato, andrebbe ancora una volta a penalizzare pesantemente i cittadini abruzzesi e, nello specifico, coloro che intendono o debbano necessariamente avvalersi della mobilità collettiva per trasferimenti verso la capitale, imputabili a motivi di studio, di lavoro o per esigenze sanitarie.
Senza voler entrare nel merito delle motivazioni che avrebbero indotto la giunta della capitale ad assumere questa decisione, crediamo non si possa ignorare che un simile provvedimento – dal quale peraltro non si evince con chiarezza se sia definitivo o temporaneo (ed eventualmente per quanto tempo) – andrà inevitabilmente a peggiorare le condizioni di migliaia di pendolari che stanno già pagando un prezzo salato in materia di penalizzazioni per l’incuria e la miopia anche della politica abruzzese. Cittadini che devono anche subire i disagi e i rischi connessi all’attraversamento delle arterie
autostradali A24 e A25 sulle quali persistono condizioni di sicurezza non proprio rassicuranti pur in presenza di pedaggi esorbitanti e tra i più cari d’Italia. Si pensi alla carenza delle infrastrutture ferroviarie e alla vetustà dei treni destinati alla nostra Regione tra i più vecchi d’Italia e che determinano tempi di percorrenza che sono francamente antistorici e addirittura superiori rispetto a quelli che registravano trent’anni fa quando l’alta velocità nemmeno esisteva. Si pensi all’esclusione della nostra Regione (la sola insieme al Molise) dai nove corridoi europei, le cosiddette reti TEN-T istituite a inizio anni Novanta dalla Commissione europea con l’obiettivo di aumentare l’efficienza e la sostenibilità dei sistemi di trasporto, di migliorare i servizi di mobilità e la loro accessibilità ai viaggiatori e alle merci, puntualmente assicurate ai cittadini delle restanti regioni.
In questo desolante contesto nel quale ai pendolari abruzzesi non vengono fornite alternative di mobilità, Cgil, Cisl e Uil reputano davvero intollerabile che si possa decidere addirittura di peggiorare le condizioni della sola modalità che ad oggi consente agli abruzzesi di raggiungere la capitale in tempi accettabili.

Alla manifestazione hanno preso parte anche diversi sindaci, tra i quali il primo cittadino di Pescara, Marco Alessandrini. Ecco le parole del sindaco pescarese sullo spostamento del terminal dei bus interregionali dalla stazione Tiburtina all’Anagnina:

“Una decisione che penalizza l’abruzzo e i tantissimi pendolari della tratta. Un no che è risuonato forte e chiaro per il sindaco Raggi e il ministro Toninelli, con la richiesta di impegnarsi a trovare altre soluzioni praticabili, diverse da questa”.

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