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Demolizioni via Gobetti Pescara, aggiornamenti presidente commissione Sicurezza [FOTO]

Demolizioni via Gobetti Pescara, aggiornamenti presidente commissione Sicurezza.
Armando Foschi, presidente della commissione Sicurezza, oggi, venerdì 16 ottobre, ha infatti fornito alcuni aggiornamenti sugli abbattimenti effettuati nella zona del centro di Pescara.
Per guardare la galleria di foto clicca sull’immagine qui di seguito:

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Il presidente ha inoltre annunciato nuove possibili iniziative che riguardano un’altra situazione di possibile degrado sempre in via Gobetti.

Di seguito dettagli e aggiornamenti forniti dal presidente della commissione Sicurezza, Armando Foschi: 

“I ruderi abbattuti in via Gobetti, per l’apertura del cantiere della Immotrading per la riqualificazione dell’area, hanno svelato una realtà di degrado e abusivismo: le vecchie catapecchie diroccate erano puntualmente abitate e dagli interni sono venuti fuori bomboloni del gas usati per cucinare e riscaldarsi, stufe, fornelletti, materassi con coperte e vecchi abiti, sedie, pezzi di cucina e tantissime bici di dubbia provenienza. È evidente che tra quei ruderi qualcuno aveva arbitrariamente trovato casa, peraltro in una condizione di assoluto pericolo. Ora, abbattuto il primo lotto, non è finita perché sempre in via Gobetti, a poca distanza, vicino a una struttura commerciale, c’è un’altra situazione di degrado dove, ugualmente, ci sono presenze e testimonianze fotografiche di attività quotidiane. Porteremo anche questo secondo problema in Commissione per concentrare i nostri sforzi su tale situazione. 
L’abbattimento del primo lotto di ruderi in via Gobetti rappresenta una boccata d’ossigeno per i residenti della zona, che per anni hanno continuato a denunciare una intollerabile situazione di disagio abitativo e di degrado assoluto, di cui la nostra Commissione si è occupata a più riprese nell’ultimo anno di amministrazione, ascoltando direttamente i residenti e creando un canale di dialogo con l’impresa proprietaria del lotto di terreno, anche per sollecitare l’apertura del cantiere. Alla sporcizia, ai ratti, alle discariche abusive, i cittadini hanno aggiunto il racconto di un costante andirivieni di persone, evidentemente senzatetto, che di fatto abitavano in quelle strutture che, teoricamente, dovevano essere invece disabitate da almeno vent’anni. E il primo intervento messo in atto dalla società proprietaria, ovvero l’abbattimento delle catapecchie, che nulla avevano di storico né tantomeno di ‘simbolica testimonianza della realtà marinara’, ha confermato la veridicità di quanto affermato dai residenti stessi: all’interno delle mura perimetrali è stato trovato di tutto, da una montagna di biciclette ai bomboloni del gas, usati per cucinare o riscaldare gli ambienti ovviamente privi di un allaccio elettrico e gas, da decine di materassi a coperte, lenzuola, federe, addirittura giochi e bambole per bambini, pezzi di mobilio vari, una montagna di scatoloni pieni zeppi di materiali raccattato qua e là, cuscini, sedie, tavoli, sdraio da giardino, ombrelloni e buste di rifiuti freschi, ovvero recenti. Materiale che, evidentemente, verrà ora portato via dall’impresa che ha aperto il cantiere. Ma per via Gobetti non è finita: se di fatto le ruspe hanno cancellato una situazione di evidente disagio, oltre che di pericolo, c’è un altro dente cariato che va rimosso, e parliamo delle vecchie casupole poste poco più a nord, nella stessa strada, a breve distanza da un punto commerciale, anche in questo caso vecchie costruzioni in muratura che storicamente hanno ospitato artigiani, e che ormai sono in disuso forse da venti o trent’anni. Alcune strutture presentano anche il tetto sfondato, le tegole sono state divelte dalle intemperie e le stesse pareti in muratura sono a rischio crollo sulla sede stradale con relativi rischi e pericoli per la pubblica incolumità, alcuni manufatti non hanno neanche le finestre, e i varchi sono coperti con buste di plastica o pezzi di cartone, installati, evidentemente, da chi cerca un riparo. Non solo: anche in questo caso ci sono testimonianze fotografiche sul continuo viavai di persone sconosciute all’interno dei ruderi, spesso anche per brevi periodi, lasciando supporre o intendere l’utilizzo promiscuo dell’area per scopi che vanno indagati. Ma nel frattempo porteremo la problematica in Commissione per individuare, anche in questo caso, il percorso amministrativo più idoneo per giungere alla rimozione anche dell’ultima ferita urbanistico-edilizia che oggi è fonte di disagio e degrado nel cuore centrale della città”.