La chiusura della sede di Chieti dell’università d’Annunzio, e la contemporanea apertura di quella di Pescara per la giornata di oggi, lunedì 9 gennaio, ha provocato reazioni contrastanti.
L’aggiornamento diffuso nel pomeriggio di ieri (domenica 8 gennaio), con il quale l’Ud’A ha annunciato la sospensione delle attività didattiche a Chieti e il regolare svolgimento delle stesse a Pescara, ha provocato le reazioni degli studenti sui social network.
La situazione della viabilità in città a Pescara, e in particolare nella zona di viale Pindaro (dove si trova il campus), non ha subito particolari ripercussioni a causa di gelo e neve, e con ogni probabilità tale situazione ha generato una scelta “differente” operata dai vertici universitari per le due sedi dell’ateneo, nonostante l’ordinanza di chiusura di tutte le scuole firmata dal sindaco Alessandrini.
Ma la protesta scatenatasi sui social è stata alimentata soprattutto dai numerosi studenti pendolari e fuori sede che frequentano le facoltà presenti a Pescara.
In molti hanno infatti criticato la scelta di svolgere attività regolari a Pescara poiché impossibilitati a raggiungere la città adriatica sia dagli stessi comuni della provincia sommersi dalla neve, che da altre zone dell’Abruzzo e del Molise o addirittura dalla Puglia (altra regione pesantemente colpita dall’ondata di maltempo).
Rabbia, ironia e sarcasmo sono stati i “contenuti” principali dei commenti postati dagli studenti ad esempio su Facebook, alla diffusione della notizia da parte dell’università.
Alcuni hanno commentato tale decisione come “assurda”, altri invece hanno postato immagini del panorama completamente innevato dal proprio balcone di casa (o dalle strade imbiancate), chiedendo un “passaggio” in auto al rettore per raggiungere la sede di viale Pindaro.
C’è chi invece ha contestato la decisione spiegando che “Il disagio è nello spostarsi non nella agibilità dei campus visto che sono stati puliti entrambi. Almeno il 50% degli studenti proviene dalla Puglia, ove il tempo sta colpendo più duramente, è un provvedimento fatto troppo avventatamente e senza riflessione sulle dinamiche in essere”.
Alcuni utenti hanno inoltre commentato in maniera negativa la “disparità” di trattamento per le due sedi poiché, secondo questi ultimi, sarebbero stati “tutelati” solamente i fuori sede che frequentano l’ateneo teatino.
Decine, a tal proposito, sono stati i commenti comparsi in calce al post ufficiale pubblicato dall’università su Facebook, che si sono aggiunti alle numerose reazioni e agli status dei singoli utenti.
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