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Truffe a 13 aziende vinicole in Abruzzo, pagano con assegni “scoperti”: scoperto il raggiro

Ben 13 aziende vinicole in tutto l’Abruzzo sarebbero state vittime delle truffe perpetrate da una banda di truffatori seriali sgominata dalla polizia. La Squadra Mobile di Pescara ha infatti denunciato 3 persone di Pescara e provincia al termine di un’accurata indagine che ha permesso di scoprire tutti il raggiro attorno all’acquisto di bottiglie di vino, per un ammontare complessivo di oltre 30mila euro. La banda avrebbe acquistato del vino con degli assegni scoperti, per poi far perdere le proprie tracce e “colpire” ai danni di altre aziende del settore.

Nello specifico due persone sono state denunciate per associazione per delinquere finalizzata alla truffa, ossia D.M.D., 57enne residente a Loreto Aprutino, e D.E.T, 58enne senza fissa dimora nato a Montesilvano, entrambi già noti alle autorità. Una terza persona. R.D., 48enne pescarese, anch’egli già noto alle autorità, è stata denunciata per ricettazione.

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I denunciati si presentavano con modo di fare elegante e insospettabile e compravano le bottiglie di vino con assegni a vuoto per poi rivenderle. All’arrivo delle richieste di pagamento, si dileguavano e facevano partire una nuova truffa da un’altra parte.

Nell’abitazione della persona denunciata per ricettazione, che veniva usata per lo stoccaggio del materiale, i poliziotti hanno ritrovato 600 bottiglie di vino poi riconsegnate ai legittimi proprietari. Dell’associazione criminale faceva parte anche una donna, che gli investigatori stanno ora cercando di identificare. Tra le vittime dei truffatori c’è anche il proprietario di un locale commerciale di Silvi, dove i malfattori avevano stabilito la sede legale della loro “azienda”, salvo poi sparire all’improvviso senza pagare il canone di affitto.

Come spiega la polizia la banda truffava più aziende per piccole somme di denaro, perché in questi casi si fanno meno controlli e perché magari una perdita relativamente modesta non viene neppure denunciata.

Dalla polizia arrivano anche una serie di consigli per evitare di cadere in queste truffe:

  • chiedere la visura camerale storica prima di fare affari con un’azienda che non si conosce;
  • diffidare di chi ha cambiato troppi responsabili in pochi mesi, soprattutto se l’attuale titolare è molto anziano, troppo giovane o senza precedenti esperienze imprenditoriali, perché potrebbe trattarsi di un prestanome;
  • controllare la sede legale: le ditte truffaldine quasi sempre hanno sede in una città, ma piccole filiali in molte altre, per depistare le indagini;
  • prestare attenzione anche a chi non contratta tenacemente. Gli imbroglioni sono interessati solo a farsi consegnare la merce, che tanto non pagheranno mai, mentre i veri imprenditori cercano di norma di spuntare sempre il prezzo migliore.