Il 30enne colombiano A.E.Z.M., residente a Silvi e finito agli arresti domiciliari con l’accusa di lesioni personali aggravate in concorso nei confronti del 52enne aggredito sotto casa a Spoltore, ha confermato oggi, mercoledì 27 luglio, nell’aula del tribunale di Pescara di fronte al Gip (giudice per le indagini preliminari) Gianluca Sarandrea e a al pm (pubblico ministero) Rosangela Di Stefano, che i mandanti dell’aggressione siano la moglie e il figlio della donna, figliastro di lui.
«Dovevo solo dargli una lezione», avrebbe detto al gip, «dovevo colpirlo in modo lieve e non ucciderlo».
Queste invece le parole del suo avvocato, Alessandro Arienzo, al termine dell’interrogatorio:
«Il mio assistito ha chiarito tutti gli aspetti della vicenda e le dinamiche reali. Ha ammesso l’aggressione, ma si è dichiarato innocente rispetto a un suo coinvolgimento per quanto concerne tutti i fatti più gravi, relativi cioè all’accusa di tentato omicidio. Doveva solo dargli una lezione, i motivi non posso riferirli, comunque, sono ragioni di carattere morale che non posso specificare».
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