Spaccio droga a “credito”, estorsione e usura, 4 arresti e 2 denunce: minacce anche su WhatsApp

Spaccio di droga, estorsione e usura a Pescara: 4 arresti e 2 denunce.
Questo il bilancio di un’operazione condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pescara e che oggi, giovedì 7 novembre, ha portato all’arresto (in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Pescara su richiesta della Procura della Repubblica) di una coppia (marito e moglie), di altre due persone, e alla denuncia di altri due soggetti.

A finire in manette una 35enne pescarese e il marito 37enne (il quale si trovava già in carcere per altri motivi), un 29enne originario del Teramano ma dimorante a Città Sant’Angelo, e un 25enne di Chieti Scalo, ristretto ai domiciliari.
Due persone sono state invece denunciate a piede libero per favoreggiamento personale e reale.

Le accuse nei confronti dei 4 arrestati sono, a vario titolo, di spaccio continuato di sostanze stupefacenti, tentata usura ed estorsione continuata.
Le indagini dei militari sono partite all’inizio dell’anno in seguito a una rapina ai danni di una sala giochi e scommesse di Pescara.

Durante tali investigazioni i militari avrebbero scoperto un giro di spaccio di stupefacenti messo in piedi dalla coppia arrestata prevalentemente nella zona di Rancitelli.
I due coniugi si sarebbero avvalsi di un uomo “di fiducia”, il quale avrebbe custodito un foglio manoscritto concernente gli “affari” e i dati contabili, e contenente una vera e propria lista con i nominativi dei soggetti acquirenti.

Il foglio in questione è stato rinvenuto e sequestrato durante le indagini e l’uomo indagato in stato di libertà per favoreggiamento personale e reale.
Una seconda persona è stata invece denunciata per aver fornito dichiarazioni false e reticenti ai carabinieri.

Stando a quanto emerso la coppia avrebbe venduto la droga ad altri soggetti, e questi ultimi avrebbero poi spacciato lo stupefacente acquistato anche a “credito”, con relativo accumulo di debiti.
Le testimonianze degli acquirenti e le approfondite indagini dei militari avrebbero portato all’identificazione dei soggetti che avevano acquistato della droga dai clienti acquirenti della coppia (i quali avrebbero ceduto a quest’ultima il relativo credito maturato di volta in volta).

Sempre stando a quanto emerso, il recupero del credito veniva effettuato tramite violenze e minacce, sia tramite telefono che attraverso messaggi su WhatsApp nei confronti degli acquirenti inadempienti.
Questi ultimi sarebbero stati poi minacciati di morte con frasi gravemente intimidatorie relative a gravi danni all’incolumità personale e dei familiari dei malcapitati.

In tal modo sarebbe stato “sollecitato” il pagamento di debiti scaturiti da pregresse cessioni di droga fatte a “credito” dal 25enne arrestato.
Il saldo del debito, inoltre, sarebbe stato richiesto in tempi brevi e con maggiorazioni a interessi usurari di oltre il 50% (a fronte di un debito di 1.500,00 euro, ad esempio, la coppia ne avrebbe richiesti 2.500).

Un acquirente sarebbe stato inoltre minacciato da due degli arrestati anche durante appuntamenti di persona.
In base a quanto appurato dai militari anche dopo l’arresto del 37enne, l’attività di spaccio di stupefacenti sarebbe stato mantenuto vivo dalla moglie.
Lo stupefacente sarebbe stato venduto dietro il pagamento di 10/20 euro per singola dose.

All’alba di oggi per due degli arrestati si sono aperte, rispettivamente, le porte del carcere di Pescara e di Chieti, alla persona già detenuta è stata invece notificata l’ordinanza, mentre il quarto arrestato è stato ristretto ai domiciliari a Chieti Scalo.