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Roberto Straccia, la mafia dietro alla morte del ragazzo?

Roberto Straccia, lo studente universitario marchigiano scomparso a Pescara il 14 dicembre del 2011 e ritrovato poi morto il 7 gennaio sul lungomare di Bari potrebbe essere stato ucciso per errore dalla mafia per colpa di uno scambio di persona.

A rivelarlo sarebbe stata la compagna di un pentito di mafia. La notizia è emersa mercoledì scorso nel corso della trasmissione di Rai 3, “Chi l’ha visto“, alla quale ha partecipato anche il padre del ragazzo di Moresco, in provincia di Fermo, Mario Straccia insieme all’avvocato Antonio La Sala dell’associazione Penelope, che tratta i casi di persone scomparse.

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«Un primo fascicolo per cause accidentali o volontarie è stato archiviato», spiega La Sala, «ma la scorsa estate abbiamo scoperto l’apertura di un secondo fascicolo per omicidio parallelo al primo, dopo che la fidanzata di un pentito avrebbe dichiarato che Roberto fu ucciso per un errore di persona».

Il papà di Roberto è tornato a sottolineare alcuni strani particolari rinvenuti sul corpo del figlio sul litorale barese: «Nel taschino di mio figlio hanno ritrovato una bustina di zucchero, come è possibile dopo tutti quei giorni in mare e poi l’Ipod ancora al braccio e i vestiti intatti. Chiediamo e vogliamo verità».

I familiari e gli amici di Roberto Straccia saranno di nuovo a Pescara domenica in occasione della maratona Dannunziana per terminare, simbolicamente, la corsa interrotta del giovane studente.