Avrebbe minacciato un passante a Pescara con una pistola: questo l’episodio del quale si sarebbe reso protagonista un giovane insieme a un complice nella città adriatica nella notte tra mercoledì 31 luglio e giovedì 1 agosto.
A finire in manette, nell’operazione condotta dagli agenti della Volante della polizia, un 26enne di nazionalità albanese irregolare sul territorio nazionale, il quale dovrà rispondere di concorso in tentata rapina aggravata, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione, e resistenza aggravata a pubblico ufficiale, reati per i quali è stato arrestato in flagranza.
Tutto ha avuto inizio intorno alle 2 della scorsa notte, quando una chiamata al 113 segnalava un furto di auto in atto in via Puccini.
Sul posto sono pertanto giunte le Volanti della polizia.
Dai primi accertamenti è emerso come poco prima due persone fossero state sorprese da un passante mentre armeggiavano all’interno di un veicolo.
Il passante avrebbe inoltre riferito di essere stato minacciato dai due, e che uno di questi gli avrebbe puntato contro una pistola.
I poliziotti, dopo aver ottenuto le descrizioni delle due persone in questione, si sarebbero subito messi sulle loro tracce.
Uno dei due protagonisti dell’episodio sarebbe stato rintracciato poco dopo nei pressi dello stabilimento La Capannina, a poca distanza dalla sponda nord del Ponte del Mare e della zona della Madonnina.
Il 26enne, alla vista degli agenti, si sarebbe dato alla fuga verso la spiaggia impugnando l’arma.
Gli agenti intervenuti sono poi riusciti a raggiungerlo, a immobilizzarlo e a disarmarlo.
In suo possesso sarebbe stata rinvenuta una pistola semiautomatica carica, pronta pertanto a fare fuoco.
All’interno di un borsello del giovane, sarebbero stati rinvenuti:
Gli agenti avrebbero pertanto esteso la perquisizione all’abitazione. Al suo interno sarebbe stata rinvenuta della refurtiva. Gli agenti avrebbero infatti rinvenuto e sequestrato (ritenendo quanto scoperto probabile provento di furti su autovetture):
Oltre a ciò, diversi arnesi atti allo scasso:
Il 26enne è stato pertanto arrestato e condotto in carcere, mentre l’uomo ritenuto suo complice, un 31enne albanese già noto alle autorità irregolare sul territorio nazionale, è stato deferito all’autorità giudiziaria in concorso per gli stessi reati del giovane arrestato.
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