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Prostituzione nei pressi di stazione e pineta, il blitz e il rischio contagio Hiv [FOTO-VIDEO]

Emergono ulteriori dettagli sugli arresti eseguiti dalla polizia per sfruttamento della prostituzione a Pescara.
Oltre alle 11 persone arrestate nell’ambito dell’operazione denominata “Mami”, come spiegato dal questore Francesco Guglielmo Misiti, ci sarebbe un latitante fuggito in Romania e attualmente ricercato dalle forze dell’ordine.
Per vedere la galleria di foto delle indagini condotte dalla Squadra Mobile in città clicca sull’immagine qui di seguito:

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Associazione per delinquere, sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e spaccio di sostanze stupefacenti i reati contestati alle persone arrestate.
Il nome dell’operazione Mami deriva dal soprannome di una prostituta di Lucca che gestiva le “colleghe” insieme a una albanese che fungeva da caporale ovvero oltre a prostituirsi controllava le altre.

L’azione della polizia ha permesso di sgominare 5 clan di albanesi e rumeni che “gestivano” e sfruttavano la prostituzione in centro a Pescara, in zona stazione e nella zona sud della città, nei pressi della pineta Dannunziana.
Nel corso delle indagini sono stati monitorati anche diversi profili Facebook tra i quali quello di uno degli arrestati che ha postato un video nel quale getta denaro, decine di migliaia di euro, sul corpo di una donna.

In circa un anno il gruppo albanese ha avuto un giro d’affari da 160mila euro, mentre quello rumeno circa 21mila euro.
I vari componenti dei 5 clan si incontravano e parlavano tra di loro anche nei dintorni della stazione e della pineta.

Il gruppo albanese, guidato da E.G., H.R. e S.S. gestiva via De Gasperi, via Ferrari e parte di via Gran Sasso.
Il capo è stato arrestato sabato mattina dopo essersi chiuso in bagno con un pitbull aizzato contro i poliziotti con uno degli agenti che è stato anche morso a una mano.

Il secondo gruppo albanese, guidato da H.R. con R.M., operava sempre nella zona della stazione.
I gruppi rumeni si dividevano le zone della stazione e della riserva Dannunziana.
Tra i fiancheggiatori delle bande anche 2 italiani, A.A. e P.A.

La 35enne affetta da Hiv ed epatite C è stata scoperta dopo essere stata arrestata per un furto e accompagnata in ospedale, dove un poliziotto si è punto con una siringa all’interno della borsa della donna.
Per tale motivo, dalla Questura lanciano l’allarme sul possibile rischio contagio da Hiv, e invitano chi potesse essere entrato in contatto con la prostituta italiana affetta da Hiv ed epatice C a presentarsi in Questura.
Qui di seguito il video dell’operazione condotta dalla Squadra Mobile (con il filmato nel quale uno degli arrestati getta del denaro sopra una donna), e l’intervista al questore Misiti: