«È assurdo pensare che si possa arricchire una spiaggia libera amatissima e molto frequentata dai pescaresi con un manufatto che, comunque lo si voglia considerare, sarebbe una inutile sovrastruttura e un ingombro per la visuale del mare e del cielo».
È chiaro il messaggio che Wwf e Legambiente lanciano al Comune di Pescara in merito al progetto del Ponte del Cielo, tra l’altro già bocciato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo che ha emesso un preavviso di diniego concedendo dieci giorni al Comune per le eventuali controdeduzioni.
Ma l’amministrazione comunale guidata da Marco Alessandrini, dopo una riunione alla quale ha partecipato anche il governatore Luciano D’Alfonso, promotore dell’iniziativa, ha deciso di andare avanti nel tentativo di superare i rilievi mossi.
«Condividiamo», afferma Nicoletta Di Francesco, presidente del Wwf Chieti-Pescara, «i rilievi mossi dall’istituto periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali deputato, tra l’altro, alla tutela dei beni paesaggistici. Di fronte a Largo Mediterraneo e alla Nave di Pietro Cascella è il mare l’unico “monumento” che serve per valorizzare quell’area, anche perché si tratta di uno dei pochissimi tratti dell’intera riviera pescarese, come giustamente osservato dalla Soprintendenza, a non essere occupato da strutture turistiche di vario genere. Un’opera utile solo a chi non sa andare lontano con lo sguardo sull’orizzonte. Se si va di questo passo si arriverà a costruire un ponte per avvicinarci alla luna!».
Secondo Silvia Tauro di Legambiente «bisogna uscire dalla aberrante logica che tutto si giustifica pur di non perdere un finanziamento. Il progetto è stato sottoposto a un organo tecnico di controllo, il cui parere peraltro è vincolante. La Soprintendenza ha detto no. Se ne prenda atto senza insistere testardamente su un progetto che è stato giustamente considerato del tutto alieno al paesaggio e al territorio».