Il Tar di Pescara era chiamato oggi a esprimersi sul ricorso presentato da diversi cittadini e operatori commerciali contro la decisione del Comune di Pescara di espropriare terreni privati al fine di realizzare la pista ciclabile che collegherà la città adriatica a Sambuceto. Ma il presidente del tribunale amministrativo, dopo un dibattimento al quale hanno partecipato gli avvocati delle parti, ha deciso di rinviare l’udienza al 29 gennaio.
Il problema principale riguarda due aziende di strada Fosso Cavone, la Soget e la Vamar, che se si vedessero espropriati i terreni sarebbero di fatto costrette alla chiusura con il conseguente licenziamento di circa 50 dipendenti. I titolari delle due aziende sperano che il 29 gennaio il Tar riconosca lo stato dei luoghi, vista la presenza di attività produttive con 30 anni di vita, che il nuovo piano particolareggiato di Fontanelle non ha considerato mettendoci sopra una viabilità che avrebbe potuto essere lasciata sul vecchio corridoio Verde che esisteva da 15 anni.
Del caso si è interessato anche il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che ha dichiarato pubblicamente di essere pronto a trovare una soluzione che salvi le attività produttive coinvolte.
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