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Duplice omicidio in via Tibullo, l’assassino: «Mi sono difeso»

«Abbiamo litigato, sono stato aggredito con la mazza e il coltello e mi sono difeso». Così Maxym Chernish, ritenuto l’autore del duplice omicidio avvenuto ieri pomeriggio in via Tibullo a Pescara, ieri sera davanti al pm (pubblico ministero) Salvatore Campochiaro nel corso dell’interrogatorio avvenuto in questura.

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Il 26enne ucraino è reo confesso del duplice omicidio di Arkadiusz Miksza, 22 anni, pregiudicato e tossicodipendente, e di sua madre Kystyna, 53 anni, incensurata. A difendere l’ucraino, che al termine dell’interrogatorio è stato arrestato dalla squadra mobile, diretta da Pierfrancesco Muriana, è l’avvocato Vincenzo Di Girolamo. Il 26enne ora è detenuto nel carcere di San Donato.

L’omicida, per uccidere le due vittime, nate in Polonia, ha utilizzato una mazza da baseball e un coltello da cucina. L’ucraino ieri, quando i carabinieri erano già sul posto, è stato trovato e bloccato da un agente di polizia nel locale caldaie di un condominio poco distante dall’abitazione dove si è consumato il duplice omicidio. Si è trattato, dunque, di un’operazione congiunta carabinieri-polizia. I militari dell’Arma, guidati dal maggiore Massimiliano Di Pietro, sono arrivati subito grazie alla segnalazione della vicina di casa delle vittime. Poi le forze dell’ordine hanno cinturato tutta la zona e hanno catturato l’ucraino.

Chernish non è accusato solo di omicidio ma anche di rapina, essendo stato trovato in possesso del portafogli della vittima.