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Omicidio pasticciere Orlando, si è suicidato in carcere il presunto assassino

Ha deciso di farla finita con un lenzuolo annodato all’inferriata della sua cella nel carcere di Castrogno a Teramo.

È morto così stanotte, intorno alle 2, Giovanni Grieco, 41 anni, pescarese, detenuto dallo scorso 6 maggio perché ritenuto l’omicida di Giandomenico Orlando, il pasticciere 67enne ucciso a coltellate davanti al suo negozio di Pescara, in via Puccini.

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L’intervento degli agenti penitenziari è risultato vano. Dalle prime informazioni, l’uomo avrebbe lasciato una lettera per la madre con la quale viveva nello stabile che ospita la stessa pasticceria.

Le liti con l’artigiano erano diventate sempre più frequenti poiché Grieco si lamentava spesso dei rumori provenienti dall’attività commerciale che sia per lui che per la madre sarebbero diventati insopportabili. Il 41enne, che aveva agito sotto gli occhi del figlio del pasticciere che non potè fare nulla, era stato rintracciato e arrestato circa otto ore dopo a Pineto.

A occuparsi del caso è il sostituto procuratore della Repubblica di Teramo Bruno Auriemma che quasi certamente disporrà l’autopsia. Dall’inizio dell’anno quello di Grieco è il secondo suicidio che si registra nel carcere teramano.

L’avvocato di Grieco, Paolo Marino, sottolinea come sia accaduto quello che si temeva, ovvero la non compatibilità del regime carcerario con le condizioni del suo assistito.


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