Avrebbe prima minacciato i carabinieri brandendo una siringa e poi, dopo una breve fuga, li avrebbe aggrediti per sfuggire all’arresto: questo l’episodio avvenuto ieri, lunedì 28 maggio, a Pescara, e che ha portato all’arresto di un giovanissimo.
L’episodio è avvenuto in via Tiburtina, e a finire in manette è stato M.A.A., 21enne di origini marocchine già noto alle autorità, il quale dovrà rispondere delle accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, reati per i quali è stato arrestato in flagranza.
Tutto ha avuto inizio intorno alle ore 22, quando i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pescara, a bordo di una gazzella, durante un servizio di controllo in via Tiburtina, hanno notato il giovanissimo in atteggiamenti sospetti.
Il 21enne sarebbe stato visto dai militari mentre, a passo svelto e con fare circospetto, si stava allontanando dalla zona del cosiddetto “Ferro di Cavallo”.
Sospettando che il giovane potesse aver acquistato della droga, i militari si sono avvicinati al giovane per procedere con un controllo.
Quest’ultimo, alla vista dei militari, li avrebbe prima minacciati con una siringa, e poi si sarebbe dato alla fuga.
I carabinieri, alla luce di ciò, lo avrebbero raggiunto e, nel tentativo di bloccarlo, sarebbero stati strattonati con forza dal 21enne.
Con non poche difficoltà, vista la resistenza opposta dal giovane, i militari sarebbero riusciti ad ammanettarlo e a condurlo negli uffici.
Proprio all’interno di questi ultimi il 21enne avrebbe nuovamente aggredito i carabinieri, sferrando un calcio a uno dei militari e ferendolo a una mano.
Il giovanissimo è stato pertanto arrestato e, dopo aver riportato la situazione alla calma, trasferito nel carcere di San Donato in attesa dell’udienza di convalida.