È stato inserito anche il nome del governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, nel registro degli indagati della Procura di Pescara in merito all’inchiesta riguardante il progetto di recupero del complesso ex Cofa sul lungomare sud della città, il rischio idrogeologico e l’esondazione del fiume Pescara. Il reato ipotizzato è quello di abuso d’ufficio.
L’indagine portata avanti dagli uomini della Squadra Mobile pescarese ha fatto sì che oltre a D’Alfonso venissero iscritti tra gli indagati anche l’ avvocato Giuliano Milia, difensore del governatore, il dirigente del comune di Pescara, Guido Dezio, ex braccio destro di D’Alfonso, l’ex consigliere regionale del Pd ed ex segretario particolare del presidente Claudio Ruffini, e Vittorio Di Biase, dirigente del servizio Genio civile della Regione.
Sul recupero del complesso ex Cofa, di proprietà della Regione, che per quasi 40 anni ha ospitato il mercato ortofrutticolo, sono avvenute nel tempo delle interlocuzioni tra Comune e Genio, sfociate anche in una interrogazione da parte del Movimento 5 Stelle.
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