Inchiesta Hotel Rigopiano, esito prime autopsie: schiacciamento, ipotermia e asfissia le cause

Nuovi aggiornamenti sull’inchiesta sull’Hotel Rigopiano, che attualmente vede un fascicolo contro ignoti con le ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio plurimo colposo, sono emersi nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 25 gennaio.
Maria Cristina Tedeschini, Pm che si occupa, con Andrea Papalia, dell’inchiesta, ha infatti fornito ulteriori dettagli riguardanti gli ultimi sviluppi, e in particolar modo sulle possibili cause dei decessi all’interno della struttura di Farindola e sull’esito delle relative autopsie disposte sui corpi delle vittime.
Queste le parole del Pm Tedeschini:

«Il mio ufficio ha già ordinato e fatto effettuare e acquisito i risultati di 6 esami autoptici. Sono in fase di incarico altri 6 autopsie, a me risultano 5 persone ancora disperse.
Le prime 6 autopsie, di cui ho i risultati, sono state eseguite nonostante la forte pressione dei familiari che avrebbero rivoluto le salme.

E io sto dicendo sempre no perché riteniamo sia necessario accertare le reali cause della morte e sarà eseguita per tutti.
I primi 6 casi hanno dinamiche di decesso diverse l’una dalle altre.

In alcuni casi ci sono state morti immediate per schiacciamento, in altri casi meno immediate con cause di schiacciamento, ipotermia e asfissia.
Non abbiamo casi di esclusiva morte legata a ipotermia, ma concorrenza di cause con morti prossime allo schiacciamento.

La premessa dell’individuazione dei nessi causali è la ricostruzione precisa della dinamica fattuale alla quale poi legare i nessi causali.
È un lavoro complesso ricostruire l’intera dinamica dei fatti.

Per la definizione di tutti i tempi di sopravvivenza e le rilevazioni circostanziali è caso per caso facente parte dei quesiti posti ai medici legali.
Nei casi in cui è stato possibile determinare la causa della morte e il tempo della sopravvivenza è stato fatto.

L’altra parte dell’indagine è focalizzata sulle comunicazioni intercorse che sono state tutte acquisite. Abbiamo ascoltato tutte le telefonate perché credo sia importante per capire che cosa sia realmente accaduto.
E siamo passati alla fase della valutazione.
Nelle telefonate tra Marcella e le centrali operative è evidente che ci siano state delle incomprensioni.

Lo stato in cui si trovava l’hotel nelle giornate precedenti e nella mattina del 18 dopo la scossa di terremoto era percepito come pericoloso e vi era una diffusa determinazione a lasciare l’albergo.
Il giorno precedente erano state prese in carico dal gestore una serie di criticità come la.mancanza di gasolio e la viabilità e per questa ragione il gestore della struttura si era allontanato cercando soluzione alle criticità.

I bollettini MeteoMont per le valanghe sono stati redatti regolarmente redatti, trasmessi e ricevuti dagli enti preposti, gli interlocutori istituzionali: Prefettura, Regione, Provincia e Comune.
La precedente.indagine ha valutato un’ipotesi di condotta corruttiva per un’occupazione abusiva di suolo pubblico, 1700 mq di pascolo, che venne realizzato nella fase di ristrutturazione dell’albergo.

Mentre erano in corso i lavori la proprietà ritenne di recintare un pezzo di terreno pubblico.
Su questa occupazione di suolo pubblico venne chiesta una sanatoria ma non venne utilizzato per fini di edilizia.

La vicenda precedente non trattava abusi edilizi, e i fatti edificatori risalgono al 2010 e quindi in ogni caso non sono più di interesse attualmente.
L’albergo, a quello che risulta a me, era in possesso di tutte le autorizzazioni.
Per le morti stiamo già prevedendo con le consulenze tecniche e lo stesso avverrà per il resto.
Non è un lavoro semplice e breve questa indagine. Al momento non ci sono ancora indagati».