Una condanna, 3 rinvii a giudizio e 3 assoluzioni. Si è concluso così il procedimento giudiziario per bancarotta e bancarotta fraudolenta davanti al gup (giudice per l’udienza preliminare) del Tribunale di Pescara, Mariacarla Sacco, inerente al fallimento della Pescara Calcio.
Il gup ha assolto con formula piena gli ex vertici della banca Caripe, Dario Mancini, Franco Coccioli e Tonino Di Berardino, all’epoca dei fatti rispettivamente direttore generale, vice direttore e presidente dell’Istituto di credito.
Nicola Lisi, ex presidente del consiglio d’amministrazione della Pescara Calcio, invece è stato condannato a 1 anno e 4 mesi per uno dei capi di imputazione, mentre per gli altri 3 è stato assolto.
Il pm (pubblico ministero) Barbara Del Bono aveva chiesto per i quattro una condanna complessiva di dieci anni. Gli altri tre imputati che hanno scelto il rito ordinario sono stati rinviati a giudizio. Parliamo degli ex presidenti della società biancazzurra Massimiliano Pincione e Gerardo Soglia (ex deputato Pdl), e dell’ex vice presidente Francesco Soglia, fratello di Gerardo. Il processo a loro carico prenderà il via il gennaio prossimo.
Il fallimento della Pescara Calcio risale al 19 dicembre 2008, quando venne dichiarato fallito, con un passivo di circa 17 milioni di euro. Il 20 gennaio dell’anno successivo, la società venne rilevata all’asta da una cordata di imprenditori locali, che diede vita alla Delfino Pescara Srl.
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