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Degrado via Gobetti, novità su demolizioni baracche, pulizia e bonifica aree: dettagli e tempi

Degrado via Gobetti e via Don Bosco a Pescara, novità su demolizioni baracche, pulizia e bonifica aree: dettagli e tempi.
L’assessore alla Politica della Casa, Ambiente e Urbanistica del Comune di Pescara, Isabella Del Trecco, ha fornito importanti aggiornamenti relativi alle problematiche registrate nella zona nei pressi di via Gobetti e via Don Bosco, alla luce anche di una riunione tenutasi oggi, martedì 14 luglio.

All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, anche la società proprietaria dell’area, una rappresentanza del Comitato dei cittadini residenti in zona, l’assessore Del Trecco e il Presidente della Commissione Sicurezza del territorio Armando Foschi. 
Al termine dell’incontro l’assessore all’Ambiente e all’Urbanistica ha fatto il punto della situazione annunciando le novità in arrivo e i relativi tempi. Di seguito la nota diffusa oggi con tutti i dettagli:

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“I lavori privati di riqualificazione ed edificazione previsti nell’area di via Gobetti-via Don Bosco potrebbero partire a settembre con un cantiere che avrà una durata minima di 24 mesi, ovvero due anni. Nel frattempo già a inizio agosto potrebbe esserci la demolizione delle baracche oggi occupate abusivamente dai senzatetto, ma soprattutto sino all’avvio dei lavori dovrà essere garantita la costante pulizia e bonifica delle superfici, con lo sfalcio continuo dell’erba e continui interventi di derattizzazione per assicurare decoro, igiene e tranquillità ai residenti, ormai stanchi di subire i disagi derivanti dalla presenza ventennale di ruderi abbandonati o, appunto, occupati da persone senza fissa dimora, che addirittura si avvalgono anche della sbarra privata esistente per disciplinare gli ingressi in quelle che, evidentemente, oggi considerano le loro case. È quanto stabilito quest’oggi nel corso di una riunione convocata con la società proprietaria dell’area, la Immotrading Srl e il Comitato dei cittadini che si è costituito proprio a difesa della vivibilità dell’area interessata”. Lo ha ufficializzato l’assessore all’Ambiente e all’Urbanistica Isabella Del Trecco all’esito dell’incontro che ha visto anche la presenza del Presidente della Commissione Sicurezza del territorio Armando Foschi, di una delegazione di residenti di via Gobetti guidati da Flavia Pietrostefani e Alessandra Di Zio, e la Immotrading Srl con l’amministratore delegato Paola Toppi.
“Al centro dell’incontro – ha spiegato l’assessore Del Trecco – abbiamo posto la situazione di oggettivo disagio che si vive in via Gobetti, dove da tempo ci sono ruderi in mattoni, con i tetti sfondati, le tegole cadenti, occupati negli anni da senzatetto che di fatto vivono tra calcinacci, rifiuti, miasmi, senza servizi, in condizioni inaccettabili, sia per la loro dignità sia per i residenti della zona, che si ritrovano a combattere con erba alta, infestazioni di insetti, zanzare e topi, che, come hanno raccontato i cittadini, utilizzano addirittura i 4 alberi di 15 metri presenti nell’area per salire sui balconi dei palazzi adiacenti. Ora, in realtà su quell’area, compresa tra via Gobetti e via Don Bosco è previsto un comparto, il numero 2.04, con una progettazione di nuove realizzazioni edificatorie e di servizi di urbanizzazione, tra cui anche l’allargamento della stessa via Don Bosco, come da previsione di Piano regolatore, destinata a diventare una strada a doppio senso. Quello che però dobbiamo capire e fissare in modo definitivo sono i tempi di realizzazione perché è evidente che i residenti non possono continuare a convivere con il disagio e il degrado sotto le proprie finestre”. “Del problema – ha concordato il Presidente Foschi – ci siamo già occupati in Commissione lo scorso 12 febbraio, dunque prima dell’emergenza Covid-19, alla presenza anche del Capo di Gabinetto Guido Dezio e del Comandante della Polizia municipale Danilo Palestini, raccogliendo il disagio dei cittadini esasperati e preoccupati per la presenza di una piccola enclave nascosta e sconosciuta, racchiusa tra i palazzi in pieno centro, una mini-Sarajevo bombardata dal degrado, dai rifiuti e da una condizione generale igienico-sanitaria indecorosa. Parliamo peraltro di un’area privata dove insistono 17 attività commerciali ed edifici residenziali con decine e decine di famiglie costrette a convivere con ruderi e baracche abbandonate, con tetti e mura parzialmente crollate, lasciate nel completo abbandono. È evidente che c’è un problema igienico-sanitario che va risolto, e c’è anche un problema di sicurezza della pubblica incolumità perché dalle fotografie scattate dai piani alti dei palazzi si vedono i tetti dei ruderi implosi, crollati all’interno ed è logico che non si può consentire a nessuno, men che meno a disperati, senzatetto, e rifugiati, di dormire, vivere, cucinare, mangiare o permanere all’interno e ci sembra quantomeno anomalo che la proprietà non si sia preoccupata di murare i varchi di quelle baracche. Dalle carte risulta che il permesso a costruire è stato rilasciato dal Comune già nel 2019, ma non è stato ritirato dalla società e teniamo conto che appena qualche giorno fa c’è stata l’ennesima incursione di abusivi, poi fermati dagli agenti della Polizia municipale del Gruppo Giona”. “Sul comparto 2.04 – ha spiegato l’amministratore Toppi – la Immotrading ha ritirato un primo permesso a costruire e una variante per l’inizio dei lavori del Piano edilizio e delle opere di urbanizzazione. Oggi mancano da firmare due contratti di permuta, ma i lavori sono di fatto già stati affidati. Purtroppo sono anni che combattiamo con le ‘invasioni’ abusive, abbiamo fatto denunce, il Comune ha emesso provvedimenti per la salvaguardia delle aree e abbiamo garantito periodicamente lo sfalcio e la derattizzazione delle superfici. Poi si è posto il problema dei 4 alberi presenti in via Don Bosco che, a detta dei residenti, vengono usati dai topi per arrampicarsi fin al settimo piano dell’edificio adiacente, sentiti gli agronomi del Comune e i vigili urbani eravamo pronti a tagliarli, garantendo poi la successiva ripiantumazione a intervento concluso, ma quando i nostri addetti sono andati sul posto per procedere si è generato un momento di confusione con un secondo Comitato che si è schierato a difesa delle piante e ci siamo dovuti fermare. Ora, gli alberi in questione insistono su aree di cessione che daremo al Comune di Pescara, ovvero per ora i terreni sono ancora nel possesso del privato per consentirci di eseguire le opere, ma successivamente, come da convenzione, quelle stesse aree verranno cedute al Comune dunque per noi non cambia nulla la demolizione o meno degli alberi e, su questo, attendiamo le disposizioni dell’amministrazione comunale anche perché su quelle aree è prevista una nuova viabilità, dunque l’abbattimento o meno degli alberi sarà dirimente per l’ampliamento della carreggiata stradale e per la realizzazione di marciapiedi a norma. Secondo le nostre previsioni, comunque, i lavori dovrebbero cominciare a settembre, non appena avremo chiuso la firma sulle due permute, e andranno avanti per 24 mesi. Ma per i primi di agosto potremmo procedere con la demolizione dei ruderi, risolvendo il problema delle occupazioni abusive”. “Ovviamente prendiamo atto delle volontà ufficializzate dalla ditta – ha sottolineato l’assessore Del Trecco – che ha diritti e doveri. È chiaro che l’intervento edilizio-urbanistico andrà a riqualificare un’area oggi di grande degrado e sicuramente si farà nel migliore dei modi, ma nell’attesa va garantito il decoro per i residenti della zona, dunque vanno assicurate pulizia e derattizzazioni costanti. In questi giorni la Polizia municipale sta eseguendo decine di sopralluoghi sui terreni incolti privati della città, con relativi verbali e sanzioni oltre alle diffide per imporre le opere di bonifica. In questo caso valuteremo con gli uffici la necessità di una ordinanza per la messa in sicurezza delle strutture fatiscenti, visto che gli stessi residenti riferiscono della presenza di tegole pericolanti e a rischio crollo. Tra qualche giorno, invece, ci riconvocheremo per verificare la necessità di tagliare i 4 alberi presenti che hanno 13 anni di vita. La verifica dovrà tener conto della possibilità, comunque, di allargare la strada nel rispetto del Piano regolatore che in via Don Bosco ha previsto un asse carrabile a doppio senso di marcia e di realizzare un marciapiede a norma, pur volendo tener conto anche delle ragioni di chi oggi difende la sopravvivenza di quelle piante”.

foto di repertorio