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Condotta fognaria rotta, in mare più di 30mila metri cubi di liquami e non 25mila

La conduttura fognaria di via Raiale che si è rotta la sera del 28 luglio è stata riparata non dopo 12 ore e mezza come dichiarato in precedenza, ma ben 17 ore con la conseguenza che nel fiume e poi in mare, sono finiti oltre 30mila metri cubi di liquami ovvero di feci e non 25mila metri cubi.

Questo è quanto emerso questa mattina, mercoledì 12 agosto, nel corso della commissione Controllo e Garanzia presieduta dal consigliere Carlo Masci che ha visto la partecipazione di Bartolomeo Di Giovanni dell’Aca e del vice sindaco Enzo Del Vecchio che ha sostituito il primo cittadino Marco Alessandrini attualmente in vacanza.

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Nel corso della commissione sono stati rivisitati tutti gli ultimi accadimenti riguardanti la conduttura fognaria di via Raiale e gli sversamenti in mare dei liquami, a partire dalla prima rottura dello scorso aprile. Il primo dato nuovo è che la rottura ha avuto una durata di circa 19 ore e non di 12 ore e mezza, con la quantità di liquami sversata molto superiore ai 25mila metri cubi che si sapevano.

Da quel momento è stata messa in uso la vecchia conduttura da 60 centimetri di diametro (l’altra è da 110 centimetri, quasi il doppio)e le rotture totali sono state ben 12 (con relativa perdita di liquami) per una media oraria per la riparazione di circa 6-12 ore. Facendo un rapido conto, nel giro di pochi mesi sarebbero finiti nel fiume e poi nel mare qualcosa come circa 150mila metri cubi di liquami.

Dal 6 aprile al 28 maggio la stessa condotta si è rotta ben 11 volte, ossia il 6, il 7, il 10 aprile, due volte il 13 aprile, e ancora il 23 e 29 aprile, e poi il 7, il 12, il 14 e il 28 maggio. Ogni volta le rotture hanno dato luogo a sversamenti nel fiume, ossia nel mare, di liquami, tra i 1.800 e i 2.200 metri cubi all’ora, per una media di 6-12 ore, a seconda della gravità del danno, e solo dopo la rottura del 14 maggio l’Aca si è fatta autorizzare dall’Arta a utilizzare l’Oxystrong direttamente nella rete fognaria.

È stato anche chiarito che il potente disinfettante Oxystrong è stato usato solo una volta il 28 maggio e poi per la rottura del 28 luglio, occasione nella quale vennero immessi a Fosso Cavone 450 litri e non 350 litri come detto finora.

L’Aca ha anche spiegato che in caso di pioggia la vecchia conduttura da 60 centimetri non sarebbe in grado di reggere la portata e dunque le perdite di liquami sarebbero inevitabili.

Queste le parole del vicesindaco Enzo Del Vecchio:

«In commissione è stato anche ribadito che il 29 luglio scorso l’Amministrazione ha comunicato su tutti i suoi canali mediatici e istituzionali, sia in merito al nuovo cedimento della condotta che alla riparazione avvenuta lo stesso pomeriggio, sottolineando che vi era stato anche il ripristino dei flussi verso il depuratore. Nel corso della commissione è stato poi riferito che l’ordinanza firmata il 1° agosto è stata inoltrata agli enti competenti in data 3 agosto, unitamente all’ordinanza di revoca della precedente, avendo acquisito i nuovi rilievi dell’Arta sul campionamento effettuato il 1° agosto e che hanno certificato che il mare era tornato ad essere balneabile anche in via Balilla e di cui è stata data subito comunicazione. Ho voluto riprecisare quanto già sicuramente a conoscenza di tutti e da tempi non recenti, ovvero che le criticità che riguardano la salubrità dell’acqua del fiume Pescara non sono legate solo ed esclusivamente alla situazione di via Raiale, ma a tutto ciò che accade lungo il suo corso e di cui non si ha diretta conoscenza».

«La pezza che il vicesindaco e la maggioranza consiliare Pd hanno tentato oggi di cucire per rammendare il disastro politico-amministrativo del sindaco Alessandrini sull’emergenza balneazione è peggio del buco stesso», dicono Berardino Fiorilli e Armando Foschi dell’associazione Pescara Mi Piace, «Spedito il sindaco Alessandrini in vacanza tra le montagne oggi il vicesindaco pensava probabilmente di andare in Commissione per mettere a tacere, con il suo eloquio, tutte le polemiche degli ultimi giorni, mettendo pezze e giustificazioni, prive di riscontri cartacei. Ma non è più il tempo delle chiacchiere, infatti il suo piano è miseramente naufragato dinanzi alle ulteriori rivelazioni dell’ingegner Bartolomeo Di Giovanni dell’Aca».

Erika Alessandrini del Movimento 5 Stelle, ricorda come in base all’articolo 15 del decreto legislativo del 30 maggio del 2008 è obbligatoria l’apposizione di cartelli in spiaggia che indichino la qualità delle acque di balneazione, anche in assenza di divieti di balneazione. Inoltre la Alessandrini, dopo aver sottolineato la totale assenza di ambientalisti e degli esponenti di Sel che portano nel loro nome ecologia, ha ricordato come il Movimento 5 Stelle presenterà una mozione di sfiducia per il sindaco Marco Alessandrini al prossimo consiglio comunale.


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