Il carcere di San Donato a Pescara non sembra il posto più sicuro nel quale lavorare, almeno a detta degli agenti della polizia penitenziaria che lamentano le scarse condizioni di sicurezza e diversi episodi di aggressioni subite dai detenuti all’interno della struttura. Nell’ultimo mese sono stati 2 gli attacchi subiti dagli agenti penitenziari.
«Il problema», racconta un agente, «è la totale mancanza di sicurezza fisica e personale , questi episodi anni fa ne succedevano 1 ogni 10 anni, adesso è quasi giornaliero, e andare a lavorare per dei padri di famiglia è diventato difficilissimo, ma la cosa più grave è che questi soggetti sono assolutamente impuniti (al di là di un processo per lesioni che si celebrerà tra 10 anni) girano indisturbati nelle sezioni a regime aperto e nessuno prende provvedimenti».
Nel carcere di San Donato sono 250 i detenuti presenti a fronte di 150 agenti della polizia penitenziaria.
«Il nostro lavoro», conferma l’agente, «è diventato impossibile da svolgere. Nessuno ci tutela non abbiamo mezzi e dobbiamo solo prendere cazzotti. E sfido chiunque ad andare a lavorare con l’idea e il rischio che qualcuno ti possa mandare all’ospedale con la faccia fracassata. Non è veramente più possibile».
Anche Paolo Chiarini della Fns Cisl ha confermato in un articolo pubblicato da “Il Centro” le problematiche denunciate all’interno del penitenziario.
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