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Balneazione, Alessandrini ammette la falsificazione dell’ordinanza

Il sindaco di Pescara Marco Alessandrini avrebbe ammesso, nel corso di uno dei due interrogatori di fronte al pubblico ministero Anna Rita Mantini, di aver falsificato l’ordinanza 415 per il divieto di balneazione retrodatandola dal 3 al primo agosto.

Il primo cittadino, insieme al vice sindaco Enzo Del Vecchio e al dirigente comunale Tommaso Vespasiano, è indagato per omissione di atti d’ufficio e falso ideologico. L’indagine, condotta dalla procura pescarese è partita dopo gli esposti presentati da Armando Foschi di Fratelli d’Italia e dal Movimento 5 Stelle.

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L’interrogatorio risale a circa 15 giorni fa, prima ancora del consiglio comunale aperto alla cittadinanza nel corso del quale Alessandrini fece un’invettiva, una vera e propria difesa d’ufficio del proprio operato, quando non ammise nemmeno di essere già indagato. Il sindaco avrebbe sottolineato la sua totale buona fede nel prendere quella decisione.

La difesa di Alessandrini, patrocinata dall’avvocato Vincenzo Di Girolamo, punta a dimostrare come il primo agosto l’acqua fosse già tornata ai livelli consentiti grazie all’intervento di depurazione dell’Aca con il famoso Oxystrong, ecco perché quell’ordinanza si sarebbe rivelata del tutto inutile, una sorta falso innocuo, come ha fatto notare l’avvocato.

Ora,  da più parti, vengono chieste ancora con maggiore forza le dimissioni del primo cittadino.