Individuato e arrestato un minore da parte dei carabinieri tra Pescara e Montesilvano.
Nello specifico i militari del Nor della Compagnia di Pescara, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale per i Minorenni dell’Aquila, hanno tratto in arresto oggi, venerdì 5 gennaio, un 15enne di Montesilvano.
Il giovanissimo, trasferito all’I.P.M. di Roma dopo l’arresto, dovrà rispondere delle accuse di concorso in tentata rapina aggravata, lesioni personali, porto di strumenti atti a offendere e danneggiamento, e sarebbe stato riconosciuto tramite una foto su Facebook.
Per quanto riguarda l’arrestato, il giovanissimo sarebbe il terzo componente di una baby gang individuato dai militari nel corso di approfondite indagini partite da una violenta aggressione con rapina ai danni di un gruppo di giovani avvenuta a settembre 2017.
Nello specifico, nella serata del 30 settembre scorso la “banda” avrebbe preso di mira un gruppo di quattro ragazzi (3 minorenni e un maggiorenne) in viale Regina Margherita a Pescara.
Le quattro vittime sarebbero state prima infastidite con parole offensive da parte della baby gang in stato di ebbrezza.
Poi i giovanissimi aggressori avrebbero chiesto dei soldi alle vittime, arrivando a mettere le mani nelle loro tasche.
Non contenti, gli aggressori avrebbero afferrato per il collo uno dei malcapitati che aveva provato a ribellarsi all’azione violenta, per poi colpirlo con due pugni.
La banda si era poi data alla fuga all’arrivo di un’auto con degli adulti, ma le immediate indagini scattate avevano permesso di individuare 2 degli aggressori.
Il primo, un 16enne incensurato, era stato denunciato poco dopo per tentata rapina e lesioni personali, mentre colui che avrebbe sferrato il secondo pugno era stato identificato successivamente.
Oggi, invece, è stata la volta del terzo aggressore il quale, secondo le ricostruzioni, sarebbe stato armato di un coltellino durante l’aggressione.
Il 15enne montesilvanese sarebbe stato individuato grazie a una foto estratta dagli investigatori dal suo profilo Facebook, e riconosciuto tramite quest’ultima da parte delle vittime.
L’arrestato odierno è stato trasferito a Roma perché, come spiegato dai carabinieri, la sua pericolosità sociale sarebbe stata “significativa” alla luce della “gravità del fatto, da ritenersi estrema per il ricorso alla forza intimidatoria del numero dei partecipi e per le modalità esecutive, connotate da un immotivato ricorso alla violenza fisica e dall’uso di arma a scopo intimidatorio”.