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«Mia figlia in sedia a rotelle per andare a scuola deve pagare la Ztl», la denuncia di un padre

Ha la figlia temporaneamente sulla sedia a rotelle a seguito di un intervento chirurgico, ma non può accompagnarla a scuola sprovvisto del regolare permesso rilasciato dall’ufficio Mobilità del Comune di Pescara che, al costo di 40 euro (25 euro di istruttoria e 15 di tasse statali), consente l’accesso nelle Ztl, le zone a traffico limitato.

AGGIORNAMENTO: Il Comune ha risposto alla denuncia del padre dell’alunna. I dettagli cliccando QUI.

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È l’incredibile vicenda, che riporta d’attualità il mai morto tema della burocrazia italiana, di cui è protagonista R. R., il papà di una studentessa della scuola Pascoli di via Roma che non sa come deve fare, senza essere costretto a pagare quei 40 euro e senza incorrere nella contravvenzione prevista (circa 70 euro) per chi non autorizzato entra nelle Ztl, per portare la figlia a seguire le lezioni.

«Ho fatto richiesta già la settimana scorsa», racconta il padre, «ma senza esito positivo per avere un permesso temporaneo di accesso alla scuola Pascoli di via Roma per accompagnare e riprendere mia figlia che fino al 20 ottobre sarà costretta sulla sedia a rotelle, ma vorrebbero obbligarmi a pagare i 40 euro per l’accesso nella Ztl. Il problema è sorto lunedì con l’inizio dell’anno scolastico e la mia richiesta è sospesa fino a quando non pagherò».

In questi primi tre giorni Rubino ha ricevuto dalla polizia municipale dei permessi straordinari che però non potranno essere ulteriormente reiterati, visto che per permessi più lunghi sarebbe competente l’ufficio Mobilità del Comune. Comune che ha anche segnalato come ci sia il libero accesso in quelle aree dalle 6 alle 9 di mattina e dalle 13 alle 16 del pomeriggio per il carico-scarico. Il problema è che tali orari non sempre coincidono con quelli della scuola, che in alcuni giorni prevedono l’uscita alle 12:30.

«Da domani dovrei», aggiunge Rubino, dovrei pagare i 40 euro per il permesso o la multa visto che ci sono le telecamere, ma mi hanno suggerito ad attivare una procedura straordinaria in modo ordinario. Ricordo che andare a scuola è un diritto costituzionale e non si può negare per una Ztl, forse il problema è del Comune che ha fatto rientrare la scuola al suo interno».