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Omicidio Francavilla al Mare, autopsia sul corpo di Monia: l’esito fa emergere un quadro chiaro

È durata circa 7 ore l’autopsia sul corpo di Monia Di Domenico, la psicologa 45enne di Pescara assassinata mercoledì 11 gennaio a Francavilla al Mare in via Monte Sirente 65 all’interno di un appartamento di famiglia affittato a Giovanni Iacone, 48enne originario di Firenze, accusato dell’omicidio della donna.
Assassinio avvenuto al culmine di una lite per scarsi mille euro di debito per canoni di locazione non pagati.

L’esame autoptico, eseguito ieri, sabato 14 gennaio, dal medico legale Christian D’Ovidio nell’obitorio dell’ospedale di Chieti, avrebbe rivelato come fatale per la donna sia stato il profondo taglio alla gola e come i colpi inferti alla testa da Iacone, con un sasso ornamentale, siano stati più di 10, forse addirittura 16.
Il taglio alla gola, alla giugulare destra, avrebbe provocato il decesso per dissanguamento.

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Il medico legale ha eseguito degli esami radiografici specialistici ed effettuato prelievi di campioni necessari per successivi accertamenti ed entro 60 giorni consegnerà una relazione completa all’autorità giudiziaria.

Dall’autopsia emergerebbe un chiaro quadro di come si sia svolto il delitto della Di Domenico con un accanimento da parte di Iacone che potrebbe costargli l’accusa di omicidio volontario e non preterintenzionale come vorrebbe il suo avvocato, Emanuela De Amicis, che conferma come il suo assistito, nell’udienza di convalida di fronte al Gip (giudice per indagini preliminari) Antonella Redaelli abbia «manifestato pentimento e si è dichiarato pronto ad assumersi la responsabilità e tutte le conseguenze che deriveranno dalla sua condotta, quando verrà accertata».

Domani a Corropoli ci saranno i funerali di Monia Di Domenico, in forma strettamente privata per volere della famiglia. Iacone resta nel carcere Madonna del Freddo di Chieti. A seguire il caso è il pm (pubblico ministero) Giuseppe Falasca.