Croce Rossa, raccolta fondi per aiutare bimbo affetto da malattia rarissima

Il suo nome è Alessandro, ed è un bimbo di soli 8 mesi affetto da una patologia rarissima, per le cui cure si rende necessario un costoso viaggio negli Stati Uniti.
Ebbene, proprio per cercare di aiutare il piccolo (e la sua famiglia) ad affrontare il lungo viaggio “salvavita”, la Croce Rossa Italiana ha lanciato un’apposita gara di solidarietà in tutto l’Abruzzo.

Tutto è partito dalla Cri di Roseto degli Abruzzi, che ha lanciato un’apposita raccolta fondi di Natale per raggiungere la quota di 40mila euro per il viaggio di Alessandro e della sua famiglia.
Per quanto riguarda la patologia di cui soffre il bambino, si tratta della cosiddetta “malattia di Krabbe“, rara patologia neurodegenerativa che colpisce, secondo le stime, una persona su centomila, e che spesso porta alla morte in tempi molto brevi.

Le uniche chance per il bimbo sembrerebbero essere il trapianto di cellule staminali, il trapianto di midollo e la terapia genica sperimentale, procedure alle quali potrebbe essere sottoposto negli Stati Uniti, ma per il viaggio e le spese relative alle cure i familiari di Alessandro dovrebbero raggiungere una somma iniziale di 40mila euro.

Per questo motivo la è stata lanciata un’apposita raccolta fondi denominata “Aiutiamo il piccolo Alessandro”.
A tal proposito, le donazioni possono essere effettuate tramite bonifico bancario (IBAN del Comitato Locale di Roseto della Croce Rossa Italiana: IT73P 07086 77020 000000009894) oppure nelle sedi territoriali di Silvi, Roseto, Atri e Valfino della Cri, con causale “Aiutiamo il piccolo Alessandro”.

Il Comitato locale di Roseto degli Abruzzi della Cri svela anche un particolare aneddoto che riguarda la famiglia del bimbo:

«Abbiamo conosciuto il papà di Alessandro in occasione del terremoto dell’Aquila: nel 2009 partì da Roma, come civile, per aiutare la nostra terra e il nostro popolo, e dopo giorni di permanenza all’Aquila decise di dare una mano ai volontari dell’unità territoriale di Silvi, per una ventina di giorni. Così come lui ha aiutato l’Abruzzo in quella triste occasione, ora spetta a noi fare tutto il possibile per dare una speranza a lui, a sua moglie e al piccolo Alessandro».