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Città Sant’Angelo, riapertura parchi, biblioteca e giardini: ordinanza, orari, misure e divieti

Città Sant’Angelo, riapertura parchi, biblioteca e giardini: ordinanza, orari, misure e divieti.
Il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, nella giornata di oggi ha firmato un’apposita ordinanza che dispone la riapertura di diverse aree della città angolana in provincia di Pescara, fornendo anche i dettagli relativi agli orari, alle misure da adottare e ai divieti.

In base a quanto stabilito nell’ordinanza comunale n.31 del 14/05/2020, per quanto concerne gli orari, l’accesso ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici sarà consentito dalle ore 8 alle ore 20 (con inibizione degli stessi nelle restanti ore della giornata). Queste le misure e i divieti:

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  • assoluto divieto di ogni forma di assembramento di persone,
  • il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
  • fino a nuova comunicazione, le aree giochi attrezzate presenti, saranno opportunamente inibite all’utilizzo

Per quanto riguarda la biblioteca comunale “Nicola Castagna”, quest’ultima sarà nuovamente aperta a partire da lunedì 18 maggio 2020, con i seguenti orari:

  • Lunedì: 08:30/13:30 – 14:30/18:00
  • Martedì 08:30/13:30 – 14:30/18:00
  • Mercoledì: 08:30/13:30
  • Giovedì: 08:30/13:30 – 14:30/18:00
  • Venerdì: 08:30/13:30

Queste le misure e le prescrizioni per la biblioteca:

Vista la particolare condizione di fruizione del servizio bibliotecario (consultazione libri, riviste, schedario comune, archivi, uso di personal computer, ecc.), sarà obbligatorio accedere ai locali indossando la mascherina di protezione ed i guanti o comunque, nel caso in cui i guanti non fossero disponibili, di fare uso di gel disinfettante per le mani prima e dopo l’uso di attrezzature comuni e/o della consultazione di archivi, schedari, libri, riviste ecc.

Infine, dal Comune di Città Sant’Angelo specificano che il mancato rispetto delle misure di contenimento (salvo che il fatto costituisca reato), è punito con una multa da 400 a euro 3mila euro (ai sensi dell’art. 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19).