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Comitato Difendiamo Loreto Aprutino contro centrale biometano: le motivazioni

Il comitato cittadino “Difendiamo Loreto” si oppone alla eventuale realizzazione di una centrale per la produzione di biometano a Loreto Aprutino.
Il comitato si è costituito mercoledì 13 novembre scorso, alla presenza di circa quaranta cittadini e alcuni rappresentanti di aziende e associazioni sia del territorio loretese che esterne.

A tal proposito, ecco la nota diffusa dal Comitato cittadino “Difendiamo Loreto” con le motivazioni alla base della sua costituzione, gli obiettivi e le iniziative presenti e future:

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Il giorno 13 novembre 2019, si sono riuniti circa quaranta cittadini di Loreto Aprutino per costituire il Comitato “Difendiamo Loreto”. All’incontro erano presenti anche rappresentati di aziende e associazioni di categoria del territorio e non. Tra le aziende hanno partecipato:

Azienda Agricola Valentini, Azienda Agricola De Fermo, Azienda Vinicola Talamonti, Torre Dei Beati, Chiara Ciavolich Agricola, Birrificio Almond’22, Codice Citra, Contesa Azienda Agricola, Tenuta De Melis, Azienda Agricola Del Proposto, Società Agricola I Lauri, Società Agricola Colle Corviano, Agriturismo Piccolo Albero, Azienda Agricola Di Mascio, Azienda Agricola Passeri, Azienda Agricola Cecalupo, Azienda Agricola Forcella, Cantina Ettore Galasso, LFA, Caseificio Santa Caterina, Frantoio Oleario Valentini e Cerretani, Marchesi De’ Cordano, Pollinaria, Gardera, Società Agricola Cecalupo, Agricarni Antonacci, Fattoria Due Pini, F.lli Pierdomenico, Ristorante Albergo La Bilancia, Fattoria Di Tullio, Agriturismo Le Magnolie, Cantina Iole Rabasco, Castello Chiola e Lauretum Hotels Spa.

Presenti anche rappresentanti dell’ISDE – Medici per l’ambiente.

Il comitato si è costituito con la finalità di perseguire attività di tutela dell’ambiente ed in particolare della salute pubblica dei cittadini residenti nel comune di Loreto Aprutino in relazione ad eventuali rischi derivanti da attività industriali generalmente intese e presenti nell’area Vestina.

In particolare il comitato ha indetto, tra i suoi primi atti ufficiali, una petizione popolare per esprimere la propria contrarietà all’insediamento nel Comune di Loreto Aprutino di una centrale per la produzione di biometano proposto dagli imprenditori romani della Make Energy srl e richiede la diffusione pubblica dell’intero protocollo d’intesa proposto al comune dalla Make Energy srl.

Attraverso una intervista rilasciata al giornale “Il Centro”, in data 13/11/2019 il Primo Cittadino di Loreto Aprutino, Gabriele Starinieri, rassicura i cittadini sul progetto dell’impianto a biometano previsto nel nostro territorio. Il Sig. Sindaco dice di “credere” in questo progetto e ne elenca alcuni vantaggi, come la produzione di milioni di metri cubi di biometano e la riduzione delle emissioni di CO2. Aggiunge, in particolare, che tale impianto potrebbe dare l’etichetta di “città verde” a Loreto. Il sindaco afferma che al momento non è stato presentato alcun progetto dalla società Make Energy, ma solo un’idea progettuale che risulterebbe frutto di una collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila.

In risposta all’intervista del primo cittadino di Loreto Aprutino, Gabriele Starinieri, replichiamo quanto segue:

Starinieri: “[…] Il tutto per un’impronta sempre più “green” di Loreto Aprutino”

Risposta: “Dagli elementi progettuali forniti dal soggetto proponente, risulta che l’insediamento sia un vero e proprio impianto industriale atto non solo allo smaltimento di potature ma principalmente destinato al trattamento del FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano). La localizzazione di tale impianto è stata inoltre individuata in una zona agricola di pregio ed in prossimità del fiume Tavo, ignorando totalmente i gravissimi danni all’ambiente, all’agricoltura, al turismo e, soprattutto, alla salute dei cittadini a causa delle sostanze tossiche rilasciate nell’aria che respiriamo e sui prodotti della nostra terra. Forti preoccupazioni destano anche i cattivi odori e i rischi di sversamenti.

Riteniamo errato, inoltre, pubblicizzare come “Green economy” o “Economia circolare” un impianto che processerà 62.000 tonnellate di rifiuti anno nel contesto di un territorio che ne produce una parte infinitesimale. Le province di Bologna e Modena producono, nell’insieme, 90.000 tonnellate di FORSU annue ed è facile intuire che i rifiuti proverranno principalmente da altri territori regionali e non rendendo Loreto Aprutino la discarica d’Abruzzo.

Starinieri: “L’impianto a biometano a Loreto, produrrebbe un risparmio annuo di emissioni di anidride carbonica…”.

Risposta: “Nelle sue considerazioni vengono omesse le consistenti emissioni di anidride carbonica prodotte dalle decine di mezzi che, annualmente, trasporterebbero le 62.000 tonnellate di rifiuti e le acque reflue di processo oggetto di depurazione. Su tale aspetto c’è anche da considerare che la nostra rete stradale non è assolutamente adeguata a sostenere un tale traffico di mezzi pesanti. Inoltre, vorremmo sapere quanta anidride carbonica (CO2) verrà immessa in atmosfera in seguito ai processi di riscaldamento, miscela e triturazione conseguenti alla gestione delle 62.000 tonnellate di rifiuti. Riteniamo che questo tipo di impianto andrà a consumare molta più energia di quanto andrà a produrre determinando un saldo negativo a danno dell’ambiente e dei territori.

Starinieri: “Crediamo in questo progetto che potrebbe dare un’etichetta di “città verde” alla nostra Loreto e dare un piccolo contributo nel combattere il cambiamento climatico”.

Risposta: “Alla luce di quanto sopra esposto, riteniamo che tale affermazione non possa essere condivisa. Il prefisso “bio-” della parola “biometano” attribuisce una connotazione organica al prodotto ma non ecologica; al contrario consideriamo il biometano una tipologia di metano molto sporca ed inquinante.

Starinieri: “E’ prevista anche la creazione di un polo di ricerca di ingegneria sulla prassi di sviluppo di processi ecosostenibili e ambientali, dell’Università dell’Aquila”.

Risposta: “L’Università dell’Aquila ha preso le distanze dalla Make Energy, dichiarandosi estranea al progetto. Ragione per cui tale affermazione non può essere considerata attendibile”.

Starinieri: “Innanzitutto siamo in una fase embrionale. Non ci sono richieste ufficiali. Ne vogliamo parlare con la cittadinanza e con gli operatori dell’agroalimentare che erano assenti alla presentazione del 31 ottobre scorso”.

Risposta: “E’ emblematico che, il giorno 31 ottobre 2019, dal bacino di una popolazione di oltre 7.000 anime poco più di 10 persone abbiano presenziato all’evento. Le ragioni dell’assenza della cittadinanza sono attribuibili esclusivamente alla insufficiente ed inadeguata comunicazione dell’evento da parte dell’amministrazione comunale (passaparola e messaggi What’s app). Solo due settimane più tardi, il 13 novembre 2019, l’Amministrazione comunica per la prima volta ed a mezzo stampa, informazioni sul progetto della centrale a biometano dichiarando di aver indetto una nuova audizione pubblica per la condivisione del progetto il 18 novembre 2019 alle 20:30. Vogliamo precisare che tale incontro è stato fortemente voluto e sollecitato dagli imprenditori e dai cittadini loretesi. Non si tratta dunque di una iniziativa dell’amministrazione comunale ma di un forte e lecito desiderio di informazione della cittadinanza.
Non da ultimo e non di poco conto i numerosi dubbi e le ombre pendenti sul soggetto proponente l’investimento.

È doveroso evidenziare che la Make Energy agricola srl nasce nel 2018 versando soli 10.000 euro di capitale sociale ed in seguito allo stanziamento pubblico al settore del biometano di 4 miliardi di euro di incentivi ed è altresì importante sottolineare che un’altra società riconducibile ai medesimi soci, la Think Eco srl, nacque proprio nel 2011 in concomitanza allo stanziamento di incentivi per il biogas. Quest’ultima società realizzò nel 2012, all’insaputa dei cittadini e in accordo con l’ormai ex sindaco del Comune di Collarmele (L’Aquila), un impianto a biogas che, a dispetto delle rassicurazioni sul basso impatto ambientale è stato spesso fonte di emissioni odorigene rilevanti e rivoltanti, come riferito da un cittadino di origini Collarmelesi e come confermato dal primo cittadino Dott. Antonio Mostacci. Ci sono anche state segnalazioni di sversamenti illeciti del digestato sui terreni agricoli, segnalazioni che hanno dato vita ad esposti e ricorsi giudiziari. Inoltre, come riportato proprio dal giornale “Il Centro” il 4 aprile 2013, la Think Eco agricola srl non adempì agli impegni assunti con gli agricoltori che avevano conferito il mais all’impianto a biogas; ad oggi non è ancora noto se gli stessi abbiano ottenuto quanto di loro spettanza. È del tutto vera inoltre la circostanza che la sede legale della società sia una vecchia e fatiscente villa abbandonata, vandalizzata e presumibilmente inagibile ed il cui telefono di riferimento corrisponde ad un numero maltese. I soci della Make Energy agricola srl dunque, alla prova dei fatti e contrariamente alle rassicurazioni iniziali, non hanno dato prova di serietà.

Siamo soddisfatti che il sindaco di Loreto Aprutino voglia aprire un confronto con i suoi cittadini per approfondire in dettaglio tutti gli elementi di una vicenda che potrebbe mettere in serio rischio gli abitanti, il territorio e l’economia dell’intera area vestina.

Dal Comitato fanno inoltre sapere di aver ricevuto, fino a questo momento, l’appoggio di Coldiretti, Cia, Fratelli D’Italia (Guerino Testa), Slow Food, Legacoop.