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Alunna su sedia a rotelle nella Ztl, il padre replica: «Il Comune mente»

É decisamente arrabbiato R.R., il padre dell’alunna della scuola media Pascoli di via Roma che aveva fatto richiesta al Comune per un permesso temporaneo che gli consentisse l’accesso all’interno della Ztl, la zona a traffico limitato, di accompagnare e riprendere la figlia da scuola visto che fino al 20 ottobre sarà costretta sulla sedia a rotelle, dopo la risposta data dal vice sindaco Enzo Del Vecchio che l’ha accusato di essersi infuriato negli uffici comunali e di aver fatto richiesta anche di permessi per 2 scooter.

Il problema è sorto di fronte alla richiesta dell’ufficio Mobilità del Comune del pagamento di 40 euro per l’accesso nella Ztl, richiesta contestata dal padre che ritiene che ricorda come il diritto allo studio sia garantito dalla Costituzione.

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Ecco le risposte, punto per punto, del padre dell’alunna rispetto a quanto detto dal vice sindaco:

Del Vecchio dice: «Non è capitato, né capiterà mai che l’amministrazione di Pescara impedisca a un cittadino di esercitare i propri diritti costituzionali, perché questa amministrazione ritiene che le regole in vigore valgano per tutti, indistintamente e che tutti debbano rispettarle».

Il padre risponde: «È appena capitato nel momento in cui mi hai obbligato a pagare dei soldi per accedere a scuola: a frequenza a scuola è un diritto costituzionale e nessun regolamento del cazzo è superiore alla costituzione».

Del Vecchio dice: «Si fa peraltro presente che proprio per consentire il libero accesso nelle scuole ricomprese nel perimetro della Ztl i varchi sono aperti ogni giorno dalle 6 alle 9 e da poco prima delle 13 alle 16».

Il padre: «Il regolamento non menziona mai la scuola o gli alunni, ma consente per operazioni di carico e scarico merci l’accesso in quelle fasce orarie, basta leggere il regolamento. Per Del Vecchio i nostri figli sono merce da caricare e scaricare».

Del Vecchio dice: «Ma al funzionario comunale investito comunque dell’istanza, è sembrato strano che per un caso del genere la richiesta contemplasse un’auto e l’utilizzo di due ciclomotori per trasportare la bambina immobilizzata sulla sedia a rotelle, nello specifico uno Scarabeo e un Aprilia. Superato tale imbarazzo egli ha svolto con rigore e puntualità il suo lavoro, compresa la richiesta di quanto dovuto in casi simili. E lì il genitore si è infuriato, ritenendo, mosso non si sa bene da quali principi, che nulla egli dovesse per fare entrare due moto e un’auto, a seconda della circostanza, pur di accompagnare la figlia bloccata sulla sedia a rotelle».

Il padre: «Io non mi sono mai infuriato nell’ufficio, e ci sono testimoni presenti. Di inserire le targhe me l’ha detto il funzionario. Abbiamo inserito, e poi immediatamente cancellato per nostra iniziativa, le targhe del motorino perché quando abbiamo fatto la richiesta del permesso, prima dell’operazione chirurgica, non sapevamo ancora se poteva deambulare con le stampelle o con la sedia a rotelle. Signor Del Vecchio, io lavoro la mattina e non faccio il politico come lei, per me è un’impresa accompagnare tre figli a scuola ed essere puntuale sull’orario di lavoro».

Del Vecchio dice (in riferimento all’ingresso fuori orario): «Una situazione perfettamente contemplata dalla stessa che prevede tale la possibilità e chiede semplicemente a chi si trova in difficoltà di comunicare con una semplice mail al comando della polizia municipale la targa, per beneficiare del passaggio libero attraverso il varco. Quindi una situazione assolutamente gestibile sia sul piano dei diritti che dei doveri».

Il padre: «Il regolamento che avete scritto voi, e non io, prevede (al punto B 3) che solo “nelle situazioni di emergenza urgenti e non programmabili” si possa attivare quella procedura. Dunque Del Vecchio, come ha dichiarato, mi invita a violare il suo stesso regolamento, affermando che posso programmare con quella procedura l’accesso nell’area Ztl».

R.R., il padre dell’alunna annuncia di aver deciso di accompagnare la figlia in macchina: «Me frego di tutte le questioni burocratiche, idiote e meschine con cui vessate noi cittadini. Se mi arrivano le multe, le mando a casa di Del Vecchio».

Il materiale non manca su questo episodio e ognuno può trarre le proprie conclusioni in merito alla vicenda.