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Offerta cessione Pescara Calcio rifiutata da Sebastiani, le precisazioni di Iannascoli

Sembra già giunta al capolinea la trattativa intavolata da Danilo Iannascoli e Daniele Sebastiani per la cessione delle quote di maggioranza della Delfino Pescara 1936. Nei giorni scorsi l’ex amministratore delegato aveva fatto pervenire un’offerta all’attuale presidente, che però, come spiegato ieri, domenica 12 marzo, l’ha declinata.

«Non parlerò da oggi più di cessione del Pescara», diceva ieri Sebastiani alla vigilia della partita casalinga persa contro l’Udinese, «il discorso per quanto mi riguarda è chiuso. Per me l’operazione vendita delle quote a Iannascoli si chiude qui. Non sono interessato e non lo sono più. Poiché continuerò a cercare soci importanti per fare grande il Pescara, per la parola che ho dato, lo chiamerò per mostrargli un’offerta che e se arriverà, anche se da statuto neanche sono tenuto a farlo». Sebastiani aveva anche sottolineato come l’offerta fosse pari a 3 milioni di euro per il settanta per cento delle quote e che i bonus (9 milioni) «non attengono a quello che è stato fatto ma ad uno sviluppo futuro ed a condizioni potestative. Le condizioni dei bonus sono riferite al lavoro che lui dovrebbe fare e noi subire. Parliamo di una cosa irrealizzabile su cui nemmeno ragionare».

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Oggi arriva la replica di Iannascoli:

«La proposta presentata prevedeva il riconoscimento di 9 milioni di euro in caso di permanenza in serie A e 6 milioni di euro in caso di partecipazione al campionato di Serie B; entrambi i casi risultavano comprensivi di 3 milioni di euro da corrispondere al verificarsi di alcune diverse eventualità (ovvero risultati sportivi futuri, auspicabili anche se incerti, cui erano collegati i bonus, come è di prassi nelle valutazioni legate al mondo dello sport), oltre all’accollo di tutti i debiti della società e all’immediata sostituzione di tutte le garanzie eventualmente prestate dai componenti del CdA (consiglio di amministrazione) con gli istituti di credito, previa verifica da effettuare mediante una corretta procedura di due diligence, che non è stata tuttavia consentita . Prendo atto della non accettazione e della chiara volontà di netta chiusura a intavolare qualsiasi ulteriore trattativa esternata dal Signor Sebastiani nel corso di un poco affollato “comizio”, frettolosamente organizzato poche ore prima di una fondamentale gara di campionato e delle molteplici dichiarazioni piene di inesattezze, che, tuttavia, ho deciso di ignorare per non alimentare ulteriori polemiche, inutili e dannose anche per la squadra che ritengo possa ancora competere per la salvezza, a differenza di quanto evidentemente ritenuto da altri. Non posso però esimermi dal ricordare che il Signor Sebastiani, quale presidente della nostra società, ha potuto beneficiare dei continui e puntuali versamenti effettuati dalla mie società in conto capitale, delle ripetute ricapitalizzazioni e anticipazioni anche personali effettuate e delle pesanti garanzie prestate che, alla data odierna, non sono state ancora né restituite né tanto meno sostituite, visto che, malgrado le richieste, sono ancora in essere finanziamenti importanti erogati a favore della società e garanzie a favore di questa prestate su posizioni debitorie assunte nei confronti di enti diversi dagli istituti bancari. Come socio di minoranza, continuerò a esercitare i diritti a me riconosciuti dalla legge e a vivere lo sport con la stessa visione e con lo stesso amore e rispetto dei suoi valori, cercando, nel mio piccolo, di portare sempre più in alto il nome della mia città. Sempre fiero ed orgoglioso di essere tifoso del mio Pescara».