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Le 12 cose da sapere quando parli con un abruzzese

Ci sono cose che chiunque sia stato in Abruzzo (anche solo di passaggio o per una vacanza), o abbia avuto l’occasione di interagire con un abruzzese, ha di sicuro imparato a conoscere.
L’abruzzese infatti si distingue per alcune peculiarità che lo caratterizzano.

E, per tutti coloro i quali non conoscono queste qualità intrinseche in ogni abitante di questa regione, ecco un piccolo “prontuario”.
Il tutto, per sfatare l’antico detto “se lo conosci, lo eviti”, e trasformarlo in “se lo conosci, lo riconosci”.

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Ecco quindi le 12 cose da sapere quando si parla con un abruzzese:

  • 1 – Gli arrosticini si cucinano solo ed esclusivamente alla brace, e più precisamente sulla fornacella (guai a proporre cotture in padella, al forno o alla piastra, o pensare di “sfilare” i pezzi di carne dai “ceppi”).
  • 2 – Le distanze all’interno dell’Abruzzo si coprono tutte in mezz’ora (Provare per credere a chiedere a un abruzzese quanto dista il mare dalla montagna o, ad esempio, Pescara da Giulianova).
  • 3 – In palestra o in piscina non ci si iscrive, ci si “segna”.
  • 4 – Grazie a un nuovo speciale “battesimo”, in Abruzzo molte persone potranno avere un nuovo nome. Ti chiami Michele? Allora sappi che, varcato il confine dell’Abruzzo, diventerai “Micchè” (anche con 3 “c” se possibile). Stessa cosa per Roberto/Roberta “Robbè” o Fabio, “Fabbio” (il suono della “b” deve riempire la bocca e far gonfiare le guance).
  • 5 – Quando la S e la T si “incontrano” in una parola, il suono che si genera è, senza eccezione, quello dell’aspirina che si scioglie in acqua (shhhtesso, shhhtudia, coshhhta, shhhting, etc.).
  • 6 – Per differenziarsi dagli anglosassoni, che lo chiamano “bus”, gli abruzzesi hanno scelto di eliminare questa parte della parola e tenere “l’altra”, quindi l’autobus è “l’auto” o, al massimo… il “postale”.
  • 7 – Nella coniugazione dei verbi, l’infinito è “senza corona”, ossia manca il “re” (andare-anda’, correre-corre, dormire-dormi’).
  • 8 – I verbi che descrivono le azioni, in particolare quelle umane, sono tutti nella forma “riflessiva”: è morto-s’è morto; ha partorito-s’è figliata; è caduto-s’arivoticat’.
  • 9 – A 100 giorni dall’esame di Stato ci si reca a San Gabriele… a far benedire la penna.
  • 10 – La pecora è l’animale sacro in regione, come la mucca lo è per l’India. E se “del maiale non si butta via nulla”, per la pecora vale la stessa regola (si buttano solo i “ceppi”).
  • 11 – Se un oggetto, in particolare del mondo della tecnologia e degli elettrodomestici, ha problemi di funzionamento, “fa le casce”.
  • 12 – Se nomina la parola “fregn”, e lo farà molto spesso nell’arco di una giornata, non scandalizzarti, sta solamente mostrando approvazione e sostegno.

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