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Balneabilità del mare, interrogazione parlamentare del M5S

Un’interrogazione parlamentare per affrontare il tema del mare inquinato e dei divieti di balneazione decisi e non questa estate a Pescara e in Abruzzo e chiedere al ministero della Salute se tali comunicazioni siano avvenute e quali siano le ragioni indicate dai comuni stessi.

È quella che presenteranno i deputati Vacca, Del Grosso e Colletti del Movimento 5 Stelle, che sottolinea come «nove Comuni abruzzesi costieri hanno registrato quest’anno almeno un superamento dei limiti nei tratti di mare antistanti; le norme prescrivono che in questi casi i Comuni debbano comunicare al ministero della Salute i provvedimenti di divieto di balneazione e le ragioni di tali divieti.

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«Il comune più grande dei 9», aggiungono, «ovviamente, è Pescara, dove la gestione dell’inquinamento marino è stata del tutto inadeguata. Le giustificazioni del sindaco e della maggioranza sono imbarazzanti, e rivelano un quadro desolante nell’amministrazione della città. Oltretutto resta anche un quesito al quale l’amministrazione pescarese non ha mai risposto: il 21 luglio, in occasione dell’ennesimo superamento dei limiti in via Balilla (dopo solo pochi giorni dall’ordinanza di revoca) è stata emessa l’ordinanza di non balneabilità? Ed è stata comunicata ai cittadini? Sono state prese le misure previste dalla legge? La verità è solo una: le responsabilità di questa situazione sono di un’intera classe politica, del centrosinistra attualmente al governo come del centrodestra precedentemente al governo di regione e comuni. Le ragioni dello stato comatoso del nostro mare e dei nostri fiumi sono in gran parte responsabilità di chi ha governato negli anni passati (ricordiamo che anche l’Abruzzo è compreso tra le regioni per le qualil’Ue ha sanzionato l’Italia in merito al trattamento delle acque reflue e ai depuratori), centrodestra come centrosinistra; la gestione dell’emergenza e la risoluzione dei problemi sono invece responsabilità degli attuali governi, dalla regione che la la competenza principale, ai comuni, sia per responsabilità dirette che come “soci” dell’Aca».