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Smartphone: un accessorio sempre più irrinunciabile

Lo smartphone è indubbiamente il principe dei nuovi tempi. Oggi, senza un cellulare di ultima generazione, è come se ci sentissimo nudi. Senza uno smartphone, infatti, vengono a mancare alcune delle possibilità che oramai consideriamo come necessarie: non possiamo navigare in mobilità, non possiamo chattare, non possiamo farci selfie e non possiamo fare shopping online. Dunque è palese che lo smartphone – più di qualsiasi altro device hi-tech – abbia radicalmente modificato le nostre abitudini. Il discorso è: questo è un fattore positivo, oppure esistono alcuni aspetti non propriamente “etici”? Una domanda che ad esempio vede oggi una battaglia di schieramenti soprattutto nelle classi e nelle scuole italiane.

Smartphone: quali sono le abitudini di oggi?

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I telefoni hi-tech, oggi, non servono per telefonare. Questo sostanzialmente significa che, nel corso degli anni, il vecchio “cellulare” ha cambiato completamente missione. Gli smartphone, infatti, attualmente sono una autentica porta verso l’infinito mondo del web. Il che significa che Internet rappresenta il fine ultimo per il quale molti di noi utilizzano questo dispositivo: operazioni come l’instant messaging e lo shopping online oggi appaiono come momenti irrinunciabili. Praticamente, oggi usare lo smartphone equivale ad avere un potentissimo computer in tasca. Anzi per molti ha ormai definitivamente sostituito il computer. Infatti se pensiamo alle connessioni adsl, offerte da operatori come Vodafone la cosa più importante è la velocità e la potenza del segnale wifi, in quanto anche dentro casa si utilizza lo smartphone per connettersi e navigare. Il motivo? E’ portatile, piccolo, lo si può portare a letto, sul divano o in qualsiasi altra parte senza problemi. Inoltre raccoglie molteplici funzioni, come WhatsApp o anche le chiamate che non possono invece essere fatte dai normali pc.

Siamo schiavi dello smartphone o è il contrario?

Come anticipato nell’introduzione, quando l’uso dello smartphone diventa abuso, nascono dei problemi. Attualmente non sono pochi i soggetti che si chiedono se li controlliamo noi, o se ne siamo stati schiavizzati. Ma è una questione di tempistiche e di consapevolezza: quando lo smartphone è utile, va usato. Quando invece può essere messo da parte, va messo da parte. Nel nome dell’equilibrio delle cose. Dunque gli smartphone non ci rendono stupidi: casomai, siamo noi a diventarlo di nostra spontanea volontà. Questo perché ad uno strumento tecnologico non si possono affibbiare etichette “etiche”.

Smartphone in classe: è una decisione giusta?

Ok agli smartphone in classe per la didattica: la decisione del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha generato reazioni contrastanti all’interno del corpo docente. C’è chi non vedeva l’ora di integrare didattica e tecnologia mobile, e chi invece pensa che questo equivalga ad alzare bandiera bianca. Molti docenti, infatti, hanno speso diverse energie per educare gli alunni sull’uso dei cellulari in classe: permettergli di usarli – anche se solo per fini didattici – significherebbe dargliela vinta. In realtà, i telefoni possono essere utili per insegnare un uso consapevole di Internet e dei social network. Ma ad oggi, in assenza di linee guida, dare un responso definitivo è complicato.