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Slavina su hotel Rigopiano, un amico del superstite: «I clienti volevano andare via»

Tutti gli ospiti dell’hotel Rigopiano di Farindola, travolto ieri, mercoledì 18 gennaio, da una valanga che l’ha distrutto e sommerso, erano intenzionati ad abbandonare già dalla mattinata di ieri la struttura, visto il peggioramento delle condizioni meteorologiche, ma sono stati impossibilitati per le vie di accesso ostruite da metri e cumuli di neve.

A raccontare questo tragico risvolto è Quintino Marcella, ristoratore e datore di lavoro di Giampiero Parete, superstite della valanga ora ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Pescara per ipotermia. Proprio Marcella ha ricevuto la chiamata con la richiesta di soccorso ieri pomeriggio alle 17:40.

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«Giampiero e tutti gli ospiti dell’albergo, avevano pagato e avevano raggiunto la hall pronti per ripartire non appena fosse arrivato lo spazzaneve. Gli avevano detto che sarebbe arrivato alle 15, ma l’arrivo è stato posticipato alle 19. Avevano preparato già le valigie. Tutti i clienti volevano andare via», riferisce Marcella dall’ospedale dove è andato a trovare l’amico e dipendente.

Sotto alle macerie e alla neve ci sono ancora la moglie e i 2 figli di Parete.

«Giampiero mi ha chiamato chiedendo aiuto disperatamente», aggiunge Marcella, «diceva: “È caduto l’albergo”. Mi sono attivato subito e ho chiamato i soccorsi. Sono stato in contatto con lui più di una volta tramite messaggi e telefono fino alle 23. Poi non ci siamo sentiti più. Mi ha richiamato questa mattina da Rigopiano per dirmi che l’avrebbero portato a Pescara con l’elicottero. Sta bene, ma è confuso e piange disperato perché è preoccupato per i suoi due figli di 6 e 8 anni e per la moglie Adriana. È una bellissima famiglia. Sono delle persone fantastiche».